MORELLET, André
Letterato francese, nato a Lione il 7 marzo 1727, morto a Versailles il 12 gennaio 1819. Trasferitosi a Parigi (1741), gli studî alla Sorbona (1747-1752) e l'amicizia degli enciclopedisti affinarono la sua mentalità razionalista e dialettica.
Fu, infatti, vivace scrittore di pamphlets (per es.: La vision de Ch. Palissot, 1760, in difesa di Voltaire e dei filosofi); scrisse di economia, sotto l'influenza di Turgot (Mémoire des fabricants de Lorraine, 1762; Mémoire sur la situation actuelle de la Compagnie des Indes, 1769; in polemica con l'abate Galiani: Réfutation des Dialogues sur le commerce des blés, 1770; ecc.); si occupò di problemi giuridici (tradusse l'opera del Beccaria: Traité des délits et des peines, 1766; Le cri des familles, 1795; La cause des Pères, 1795, sull'emigrazione, ecc.); e fu, sopra tutto, facile divulgatore delle ideologie del suo secolo (Mélanges de littéraiure et de philosophie du XVIIIe siècle, 1818, voll. 4; Mémoire sur le XVIIIe siècle et sur la Révolution, 1821, ecc.). Frequentò il salotto di Madame de Geoffrin, di cui lasciò un Portrait (I777); giudicò severamente l'Atala di Chateaubriand per le sue tendenze religiose (Observations critiques, 1801); e non fu piccolo titolo per il M. avere influito sull'iniziazione letteraria di Madame de Staël. Nel 1785 era entrato nell'Académie française, ch'egli difese dagli attacchi di Chamfort (1791), e ne mise in salvo gli archivî dopo la soppressione.
Bibl.: A. Mazure, Les idées de l'abbé M., Parigi 1910.