Filosofo francese (Boulogne-Billancourt 1937 - Parigi 2015). È uno dei più noti rappresentanti dei "nuovi filosofi", che negli anni Settanta del Novecento si sono allontanati dal marxismo e hanno criticato i regimi totalitari di sinistra. Difensore della causa cecena, negli ultimi anni ha messo in luce l'inerzia della classe politica europea di fronte alle violazioni dei diritti umani e al terrorismo di matrice islamica (Ouest contre Ouest, 2003).
Tra le sue opere principali occorre citare Discours de la guerre (1967; trad. it. 1969); La cuisinière et le mangeur d'homme. Essai sur l'état, le marxisme et les camps de concentration (1975; trad. it. 1977); Cynisme et passion (1981); L'esprit post-totalitaire (1983; trad. it. 1983); La bêtise (1985; trad. it. 1986); Le bien et le mal (1997); La troisième mort de dieu (2000; trad. it. 2004). Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 è divenuto uno dei più accesi esponenti del pensiero filoamericano, attraverso opere come la già citata Ouest contre Ouest; attento osservatore delle vicende internazionali e profondamente critico dell'autocrazia moscovita, ha inoltre concentrato la sua attenzione sulla questione cecena e successivamente sostenuto la causa della Georgia nella crisi del Caucaso apertasi nell'ag. 2008. Tra le sue pubblicazioni più recenti si segnalano: Le discours de la haine (2004; trad. it. 2005); l’autobiografia Une rage d'enfant (2006; trad. it. 2006); Mai 68 expliqué a Nicolas Sarkozy (2008; trad. it. Sessantotto. Dialogo tra un padre e un figlio su una stagione mai finita), serrata analisi della contestazione politica del Sessantotto francese ed europeo scritta con il figlio Raphaël; Les deux chemins de la philosophie (2009), riflessione sulle basi teoriche dell'esistenzialismo articolata attraverso la comparazione del pensiero di Socrate e di Heidegger; Voltaire contre-attaque (2014).