SEGONZAC, André Dunoyer de
Pittore, nato a BoussySaint-Antoine (Seine-et-Oise) il 6 luglio 1884. Nel 1901 frequentò l'Ècole des Beaux-Arts; nel 1902-03, insieme con J.-P. Laurens, le accademie Julian e La Palette, mentre si dava allo studio delle lingue orientali. Nel 1906-08 lavorò col pittore Boussingault e con L.-A. Moreau: si nota l'influenza degli impressionisti, e la vicinanza a Signac. Nel 1909 viaggiò in Italia, ed ebbe in quel periodo superficiali addentellati col cubismo. Le opere di questo periodo risentono delle varie fasi formative, risolte peraltro con la felicità di coesione e di presentazione che gli è caratteristica: Les Buveurs, Le Village, Le Boxeur 1911, Bucolique, Nature morte à la Vénus de Médicis, Adrienne 1922, Déjeuner sur l'herbe 1913, paesaggi invernali fatti presso Versailles (1914). Al fronte dal 1914 al 1919, non interruppe la sua attività (due mostre di disegni di guerra nel 1916 e '17). Dal 1920 al 1926 riprende più maturamente quel cammino di liberazione e insieme di ravvivamento costruttivo del colore (tramite anche l'esperienza cézanniana): periodo caratteristico per la densità echeggiante, radiante delle paste e delle pennellate, che è soprattutto rappresentato da una serie di paesaggi, dipinti a Chaville, a Seron, a Villiers-sur-Morin (La rivière 1920, Le printemps 1920, La ferme dans la terre 1923, Les trois peupliers 1923, La forêt 1925, ecc.). Dal 1922-24 si manifesta il bisogno di accentuare la sintassi struttiva, reprimendo anche mediante essa l'eccesso di determinazioni fino allora conferite all'impasto compresso e sovraccarico: la serie di tentativi e di opere in cui sboccò questo bisogno intrinseco alla sua pittura rimane tipica per l'agio e la raffinatezza delle stesure compositive, e la liberazione - però sempre mediata nello stesso circolo del ritmo connettivo - del colore, che arriva a una fluidità, a una sonorità, a una chiarezza e novità di impianti, visibile soprattutto nei madidi e aperti acquarelli (es., il Pont de Couilly). Indichiamo fra le opere più significative di questo periodo: gli Studî di nudi distesi (in cui riprende anche composizioni già abbozzate nel 1919); i molti studî, disegni, bozzetti e acqueforti che sboccarono nelle composizioni più note: Les Baigmeurs e Les Baigneuses, 1923; Les Canotiers 1924 (due versioni), Le Printemps en banlieue 1924, ecc. Vengono poi i paesaggi di SaintTropez del 1926-28, Port de Saint-Tropez 1926, La terrasse et les arbres 1927, Portrait de M.lle Dorsy 1927, Le baigneur à Saint-Tropez 1929, Baigneuse à l'ombrelle 1928, e infine la più grande composizione, La Plage 1930. Notevole l'opera grafica, della quale citiamo: illustr. a Les Croix de bois di R. D0rgelès, 1921; La boule de gui, dello stesso, 1922; Le cabaret de la belle femme, dello stesso, 1923; Tableau de la boxe, di Tr. Bernard, 1922; Èducation sentimentale di Flaubert, 1923; La treille muscate, di Colette, 1932; Boubouroche, di Courteline 1931, ecc.
Bibl.: R. Jean, S., Parigi 1922; C. Roger-Marx, S., ivi 1925; J. Guenne, S., ivi 1928; G. Coquiot, in Cubistes, Futuristes, Passéistes, e in Les Indépendants; C. Roger-Marx, in Dedalo, 1932, pp. 230-44; P. Courthion, Panorama de la peint. franç. contemp. Parigi 1927; M. Raynal, Anthologie de la peinture en France de 1906 à nos jours, ivi 1927.