CHASTEL, André
Storico dell'arte francese, nato a Parigi il 15 novembre 1912, morto ivi il 19 luglio 1990.
Si forma alla Ecole Normale Supérieure di Parigi con H. Focillon. Dal 1934 conduce studi di perfezionamento presso l'Istituto Warburg, da poco trasferitosi a Londra, dove sono anche F. Saxl e E. Panofsky. Laureatosi in lettere nel 1950, nel 1951 succede ad A. Renaudet come direttore di studi presso la IV sezione dell'Ecole Pratique des Hautes Etudes. Dal 1957 al 1970 è professore ordinario di Storia dell'arte moderna alla Sorbona e dal 1970 al 1985 professore al Collège de France. Dal 1975 membro dell'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres dell'Institut de France; dal 1976 socio straniero dell'Accademia dei Lincei.
Fautore di un profondo rinnovamento metodologico della storiografia artistica francese, ha dedicato attenzione soprattutto all'arte italiana del Rinascimento, a partire dal suo primo saggio, Marsile Ficine et l'art (1954), dove sono accentuati gli interessi per il simbolismo e l'ermetismo fiorentino, che trovano ampia sistemazione in Art et humanisme à Florence au temps de Laurent le Magnifique. Etudes sur la Renaissance et l'humanisme platonicien (1959; trad. it., 1964), studio che segue il profilo generale de L'art italienne i-ii (1956; trad. it., 1983). In quest'ultimo, ma soprattutto nei due volumi Renaissance méridionale (1965; trad. it., 1965) e Le grand atelier d'Italie 1460-1500 (1965; trad. it., 1966), Ch. sviluppa la ricerca del momento primo delle invenzioni iconografiche e formali, che costituisce il nucleo del suo lavoro, dedicato anche a personalità artistiche come Leonardo, Michelangelo, Poussin. Ma in più istituisce nuovi collegamenti tra fenomeni diversi e inserisce la storia dell'architettura e della città nella storia dell'arte, per lui più storia del contesto e delle serie che storia lineare di singoli capolavori.
Seguono la stessa linea Le mythe de la Renaissance (1420-1500), del 1968, La Crise de la Renaissance (1520-1600), del 1969, e la nuova sintesi Chronique de la peinture italienne à la Renaissance (1983; trad. it., 1985), linea esposta in connessione con questioni di metodo nell'introduzione alla raccolta dei suoi saggi Fables, Formes, Figures, i-ii (1978; trad. it., 1988). Un'apertura della disciplina verso la storia sociale e politica è nei suoi più recenti contributi, quali Le sac de Rome (1962; trad. it., 1983) e Le cardinal Louis d'Aragon (1986; trad. it., 1987). Tra il 1961 e il 1964 C. ha diretto l'annuario Art de France e dal 1968 la Revue de l'Art, i cui editoriali sono stati raccolti in La revue de l'art (1980; trad. it., 1982).