Poeta svedese (Hälsingborg 1884 - Stoccolma 1981), critico letterario e teatrale, umanista di larghi interessi intellettuali. Accademico svedese (1919), segretario per lunghi anni del comitato per il premio Nobel; socio straniero dei Lincei (1947). È passato, dopo l'esordio nel gusto decadente di fine secolo (Preludier "Preludî", 1904; Offerkransar "Corone votive", 1905) a un genere di poesia idilliaca che molto risente dell'influsso della lirica laghista, soprattutto di Wordsworth: Idyllernas bok ("Libro degli idillî", 1917); Tonen från havet ("La voce del mare", 1933); Vårens löv och höstens ("Foglie di primavera e d'autunno", 1955); Sent i livet ("Tardi nella vita", 1970). La parola precisa e chiara, il metro fermo e saldo, anche se un po' grave di decoro accademico, mantengono l'idillio di Ö. entro i limiti del breve ma schietto capolavoro. Anche nella critica militante, esercitata con ampiezza d'orizzonti e varietà di contributi (Dagens gärning "Lavoro quotidiano", 1921-31; Horisonter "Orizzonti", 1939; Dikten och livet "La poesia e la vita", 1961), Ö. è stato una delle più vigili e colte guide intellettuali del suo tempo. Notevoli le sue numerose antologie e traduzioni, non ultime quelle da poeti italiani antichi e moderni. Al nostro paese è dedicato anche Längtan till Italien ("Nostalgia dell'Italia", 1971).