ANCO MARZIO (Ancus Marcius)
Quarto re di Roma (640-616 a. C., secondo la tradizione). Nipote di Numa e, come questi; amante della pace, ma valoroso guerriero, anch'egli avrebbe restaurato la religione. La critica mòderna lo considera una duplicazione di Numa (v.).
L'effigie, naturalmente di fantasia, appare, con quella di Numa, nei denari di Censorino (87 a. C.) e in quelli di Marcio Filippo (6o o 56 a. C.). Nei primi abbiamo un tipo sbarbato schematico e convenzionale, nei secondi un ritratto ben caratterizzato, vicino, stilisticamente, a quelli dei monarchi ellenistici. Non è facile decidere se ambedue le versioni risalgano alla statua, forse del IV sec. a. C., che, con quelle degli altri re era sul Campidoglio (Plin., Nat. hist., xxxiv, 22-23; Cass. Dio, xliii, 45; App., De bell. civ., i, 16), o se il secondo tipo, ellenistico, sia una nuova creazione (anziché una rielaborazione del monetario).
Bibl: J. J. Bernoulli, Röm. Ikon., I, pp. 15-16, Münztaf., I, 6-7; H. A. Grueber, Coins Rom. Republic in Brit. Mus., Londr 1910, p. 301 s.; tavola XXXVII, 10-12, 15-17; 465 s., tav. XLVIII, 17-18; O. Vessberg, Studien zur Kunstgeschichte röm. Republik, Lund-Lipsia 1941, p. 122, tav. I, 6-7 (con Numa), 8-10 (solo); R. West, Röm. Porträtsplastik, Monaco 1933, p. 32; G. Becatti, in Boll. d'Arte, 1949, p. 102.