ANCILLA DEI
. La qualifica di ancilla Dei "serva di Dio", come quella di serva, famula, si trova nelle iscrizioni sepolcrali dei primi quattro secoli cristiani attribuita a donne, giovani e vecchie, e si ritiene che indicasse soltanto la professione di buon cristiano. Nel sec. V (Possidio, Vita S. Augustini) si cominciò a distinguere con tal nome quelle vergini che menavano vita devota; più tardi quelle che, a somiglianza dei monaci, vivevano in monasteri osservando i voti religiosi; dopo S. Gregorio Magno divenne il titolo proprio delle monache. Con tale denominazione vengono dai papi e dai concili date ad esse delle regole e delle prescrizioni, corrispondendo perfettamente tale termine a quello di servus Dei con cui nel Medioevo si indicava il monaco, in quanto dedito e consacrato solo al servizio di Dio.
Bibl.: H. Leclercq, in Dict. d'archéol. chrét. et de liturgie, I, ii, s. v.