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ANCHIALO

di A. Frova - Enciclopedia dell' Arte Antica (1958)
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ANCHIALO (᾿Αγχιάλη poi ᾿Αγχίαλος)

A. Frova

Celebre città greca della Tracia sulla costa del Mar Nero, oggi centro bulgaro col nome di Pomorije; dipendente da Apollonia, poi Colonia Ulpia con Traiano, fiorì fra il II e III sec. d. C., specialmente per il commercio del sale; collegata da strade con Filippopoli e con la costa dell'Egeo, rimase greca di lingua, pur con molti coloni stranieri e numerosi culti religiosi. Coniò moneta da Antonino Pio a Gordiano. Ignota la sua topografia antica, dispersi iscrizioni e rilievi. L'unico monumento sinora scoperto è un grande sepolcro circolare a vòlta anulare, con pilone centrale cavo e corridoio d'accesso entro un tumulo, sull'altipiano. Ha murature in conglomerato con paramenti di filari di mattoni e blocchetti di pietra, vòlta laterizia con tre tubi di ventilazione e ancora i fori delle centine; cinque nicchie sul muro periferico, piccolo vano con corridoietto entro il pilone (diam. della sala m 11,6o, alt. m 5,50). Notevole il motivo arcaico del dròmos, oggi distrutto. Si tratta di un grande sepolcro familiare entro tumulo, secondo la tradizione asiano-etrusco-tracia, ripresa nei mausolei romani (cfr. sala sotterranea della villa dei Gordiani, che ha grande analogia col nostro monumento); databile al IV sec. d. C. quando Ammiano (xxvii, 4, 12) ricorda ancora A. come civitas magna.

Bibl: Sul monumento, prima ed unica notizia di K. Skorpil, in Sbornik Narodna Umotvorenia, IV, 1891, p. 111. V. poi A. Frova, in IV Convegno di Storia dell'architettura, Perugia 1948, in cui sono esposti i risultati dei sondaggi eseguiti dall'autore nel 1943.

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