Lunačarskij, Anatolij Vasil'evic
Uomo politico e letterato russo (Poltava 1875 - Mentone 1933), socialdemocratico e poi bolscevico; rimane una delle figure più colte tra tutti i dirigenti della rivoluzione d'ottobre. Marxista aperto alle esperienze culturali più stimolanti tra la fine del secolo scorso e l'inizio di questo, già nel 1903 aveva elaborato le " Basi di un'estetica positiva ". Dopo la rivoluzione fu commissario del popolo per l'istruzione, e in questa veste aiutò non poco i futuristi. Drammaturgo lui stesso, oltreché politico, si occupò di letteratura russa ed europea, di teatro, di estetica.
Resta celebre, nella sua Storia della letteratura europea occidentale nei suoi momenti più importanti (1924) la polemica con V.M. Friče, il quale nel suo Saggio sullo sviluppo della letteratura europea occidentale (1922) sosteneva che D. fosse tutto da studiarsi e interpretarsi nell'ambito della civiltà medievale. L. controbatte queste tesi, vedendo in D. " il tipo culturale di transizione ", e analizzando la dialettica tra il sistema teologico del Medioevo e le esigenze di una cultura laica della borghesia protorinascimentale.
Bibl. - A.V. Lunčarskij, Sobranie sočinenij, in 9 voll., Mosca 1962.