Nome greco della Resurrezione di Cristo e di quella finale dei morti.
La rappresentazione dell’a. è propria dell’iconografia bizantina. Sin dagli esempi più antichi (7° sec.) è associata alla discesa agli inferi: Cristo irrompe nel limbo atterrando con l’asta crucigera la mostruosa personificazione dell’Ade e con la destra afferra per un braccio i due progenitori.
Già alla fine del 4° sec. la Peregrinatio Aetheriae (o Eucheriae o Egeriae) chiama a. il luogo del sepolcro di Cristo, la ‘santa grotta’ inclusa nella basilica di Gerusalemme; il nome poi designò la basilica stessa e in seguito molte altre chiese sia in Oriente sia in Occidente (Ravenna).