analogico
analogico sistema o dispositivo in cui le grandezze variano in modo continuo all’interno di un intervallo di valori; l’aggettivo è usato in contrapposizione a numerico o → digitale, per grandezze che assumono solo valori discreti. In particolare, si definisce analogico qualunque dispositivo dotato di un ingresso e un’uscita che abbia la seguente caratteristica: al variare della sollecitazione di una grandezza o di un’informazione, codificata sotto forma di segnale, posta al suo ingresso, fornisce una variazione continua della grandezza in uscita. Un dispositivo analogico elabora i dati in maniera tale che la loro visualizzazione in uscita presenti qualche forma di analogia (da cui il termine) con la grandezza in ingresso. Per esempio, gli strumenti dotati di lancette come i tachimetri o le bilance visualizzano le informazioni relative rispettivamente alla velocità e al peso per mezzo dell’ampiezza di un angolo il cui valore è direttamente proporzionale alla grandezza misurata. Uno strumento analogico è anche il microfono, che trasforma la variazione della pressione dell’aria su una membrana in una variazione continua di tensione elettrica. Nei dispositivi digitali, invece, i dati in uscita sono espressi attraverso una sequenza finita di cifre (digit in inglese). Per esempio, una fotocamera tradizionale è un dispositivo analogico perché, attraverso un processo chimico, restituisce in modo continuo le diverse tonalità di colore impresse sulla pellicola; la fotocamera digitale, invece, restituisce l’immagine attraverso un numero finito (seppure grande) di minuscoli elementi rettangolari, detti pixel (contrazione dei termini inglesi picture element, elemento di immagine), ognuno dei quali ha un ben definito colore appartenente a una gamma finita codificata attraverso un numero. Esistono dei dispositivi, detti convertitori A/D, che convertono le grandezze analogiche in digitali o viceversa.