MICROCHIMICA, ANALISI
. La determinazione di piccole quantità di sostanza può essere fatta a solo scopo qualitativo, oppure a scopo quantitativo. Nella microanalisi si studiano i metodi di determinazione quantitativa, mentre nell'analisi microchimica si studiano i metodi per l'individuazione qualitativa delle varie sostanze.
Questa caratterizzazione viene ottenuta cercando di produrre di un dato elemento (o radicale o ione) un composto ben determinato e con forme e proprietà cristalline ben caratterizzabili, onde potere, dal riconoscimento di questi cristallini, dedurre con sicurezza l'esistenza o no di quel dato elemento (o radicale o ione). Data la grande sensibilità che si può raggiungere, occorre sempre sincerarsi della purezza assoluta dei reattivi. Regole generali per l'esecuzione di simili analisi non se ne possono dare, variando esse da caso a caso: solo, siccome i cristalli risultano sempre migliori, quanto più lentamente essi si formano, così si cerca di fare avvenire la cristallizzazione con avveduta lentezza. Generalmente si pone una goccia della soluzione in esame sopra un vetrino da microscopio, e di fianco una goccia, pure diluita, del reattivo; si determina, quindi, il contatto fra le due gocce con un filo di platino, e si lascia cristallizzare. Operandosi con liquidi corrodenti il vetro, si spalma questo con balsamo del Canada. Reattivi d'indole generale sarebbero naturalmente poco indicati, perché ioni analoghi dànno, di regola, composti con analoghe caratteristiche: siccome però alcuni di essi offrono notevoli vantaggi, si fa, poi, qualche piccola indagine nei cristalli ottenuti.
Il campo più comune di applicazione di queste analisi microchimiche è quello della chimica inorganica. Tra i saggi più comunemente usati, nell'ambito di essa, sono quelli del potassio come cloro platinato (K2PtCl6 e del sodio come sodio uranilacetato (NaC2H3O2 • UO2 (C2H3O2)) o come fluosilicato di sodio (Na2SiF6). Anche il calcio si può determinare microchimicamente, in presenza di bario e stronzio, come solfato di calcio (CaSO4 • 2H2O) e in assenza di essi come ossalato (Ca(COO)2). L'acido cloridrico si può riconoscere mediante precipitazione come AgCl, successiva soluzione del precipitato in ammoniaca e cristallizzazione dalla soluzione del cloruro di argento in ottaedri e in cubi. L'acido solforico si può determinare come solfato di calcio e in soluzioni molto diluite come PbSO4.
L'analista inoltre non dovrebbe mai trascurare di fare dei saggi microchimici di purezza dei prodotti ottenuti in piccolissima quantità durante il corso dell'analisi. Però anche nel campo della chimica organica si possono avere brillanti impieghi di questo metodo d' indagine, come ad es. nella ricerca e individuazione degli alcaloidi. Utilissima si dimostrò pure la microchimica come sussidio di ricerche di medicina legale, ad es.: differenziazione del sangue umano da quello degli altri animali, o del sangue dell'uomo adulto da quello del neonato.
Bibl.: H. Behrens e P. Kley, Mikrochemische Analyse, Lipsia 1921.