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ANACOLUTO

di Gino Funaioli - Enciclopedia Italiana (1929)
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ANACOLUTO (gr. ἀν-ακόλουϑον "senza seguito" cioè di nesso sintattico)

Gino Funaioli

È deviazione di costrutto nel periodo o nella proposizione, rottura di filo logico nel discorso, espressione immediata del sentire e del pensare: onde un' idea che tutto prenda lo scrittore rimane come sospesa nel forte rilievo della sua indipendenza sintattica. È maniera viva del popolo e di autori, in cui il sentimento e la fantasia fanno violenza alla rigidità della logica: rara negli scrittori dal pensiero tranquillo e dal periodare simmetrico, cara a poeti e prosatori ingenui o passionali e a forme letterarie più vicine al tono della lingua parlata, quali l'epistola, la commedia, la novella. Omero ed Erodoto abbondano di simili costrutti, in cui è candore e calore di spontaneità. La letteratura greca, in genere, n'è piena, come la nostra. Potentissimi ne hanno Tucidide fra i Greci e il Machiavelli fra gl'Italiani. Dante, fra i poeti, è qui insuperabile per vigore; e naturalezza e sapidezza vi trovano i trecentisti tutti, gli scrittori sacri e i poeti cavallereschi del '400, il Cellini, il Manzoni, i poeti dialettali, la Novellaia fiorentina edita dall'Imbriani. Perfino un poeta levigato, quale il Petrarca, ne dà bellissimo esempio subito nel primo sonetto del Canzoniere. Nella più regolare sintassi latina non mancano, tuttavia, di simili costrutti, e di vivaci; specialmente in Properzio, ma anche in Lucrezio o Virgilio, in Sallustio o Tacito, e in Cicerone dialogatore ed epistolografo: eccezionali sono, naturalmente, in Cesare, l'uomo dell'ordine. Un esempio: Renzo nei Promessi Sposi: "quei che son morti, bisogna pregare per loro".

Bibl.: Di trattazioni più ampie o più dense siano ricordate, Havers, Indog. Forschungen, XLIII, p. 207 segg.; L. Reinhrad, Die Anakoluthe bei Platon, in Philologische Untersuchungen, XXV, Berlino 1920; F. Korn, Zur Geschichte der Absoluten Partizipial-Konstruktionen im Lateinischen, Lund-Lipsia 1918; I. H. Schmalz, Lateinische Grammatik, 4ª ed., Monaco 1910, p. 658 seg.

Vedi anche
Divina Commedia Poema di Dante Alighieri in terzine di endecasillabi a rime incatenate (ABA, BCB, CDC ecc.). È diviso in 3 cantiche, Inferno, Purgatorio e Paradiso, e ogni cantica in 33 canti; pertanto l'opera, con il canto del proemio, consta di 100 canti (3 e 10 erano per Dante numeri di speciale significato, come ... Niccolò Machiavèlli Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal 1476, abaco dal 1480, e che dal 1481 seguì le lezioni di grammatica ...
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  • anacoluto
    Enciclopedia on line
    Costrutto sintattico consistente nel susseguirsi di due costruzioni diverse in uno stesso periodo, la prima delle quali resta incompiuta, mentre la seconda porta a compimento il pensiero; per es.: Io, alla fine, mi scappò la pazienza. Più genericamente, qualsiasi costrutto in cui non viene osservata ...
Vocabolario
anacoluto
anacoluto s. m. [dal lat. tardo anacoluthon, gr. ἀνακόλουϑον (σχῆμα), comp. di ἀν- priv. e ἀκόλουϑος «seguace»]. – Costrutto sintattico consistente nel susseguirsi di due costruzioni diverse in uno stesso periodo, la prima delle quali resta...
anacolùtico
anacolutico anacolùtico agg. [der. di anacoluto] (pl. m. -ci). – Che costituisce anacoluto, o che contiene anacoluti: costrutto a.; un periodare anacolutico.
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