Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico israeliano (n. Ḥaifā 1950). Dall'inizio degli anni Settanta è stato autore di numerosi cortometraggi (Ahare "Dopo", 1974; Carisma, 1976; Shikun, 1977; Architectura, 1978) e documentari (Cultural celebrities, 1979; Bayit "Casa", 1980; American mythologies, 1981; Yoman sadé "Diario di campo", 1982; Bangkok-Bahrein, 1984), prima di dirigere il suo primo lungometraggio, Esther (1985).I temi dell'identità politica e religiosa, la capacità di penetrare la psicologia di personaggi passionali e irrequieti, l'utilizzo del piano-sequenza che scopre le città con un taglio semidocumentaristico sono gli elementi che caratterizzano la successiva produzione: Berlin-Jerusalem (1989), Gibellina, metamorphosis of a melody (1992), Golem - l'esprit de l'exil (1992), Golem - le jardin pétrifié (1993), Devarim (L'inventario, 1995), tratto da un romanzo di Y. Shabtai, Yom yom (Giorno per giorno, 1998), Kadosh (1999), Kippur (2000). Eden (2001) e Kedma (Verso Oriente-Kedma, 2002) prendono le mosse dai problemi legati alla creazione dello stato d'Israele. Ha poi realizzato: Alila (2003); Promised Land (2004); Free Zone (2005); il documentario News from Home / News from House (2006); e, più recentemente, Chacun son cinéma ou Ce petit coup au coeur quand la lumière s'éteint et que le film commence (2007); Désengagement (Disimpegno, 2007); Plus tard tu comprendras (2008); Carmel (2009); La guerre des fils de la lumière contre les fils des ténèbres (2009); il documentario Lullaby to my father (2012); Ana Arabia (2013); l'episodio Book of Amos dell'opera collettanea Words with gods (2014); Tsili (2014); Rabin, The last day (2015); West of the Jordan River (2017); A tramway in Jerusalem (2018); Laila in Haifa (2020).