Scrittore indiano di lingua inglese (n. Calcutta 1956). Ritenuto uno tra i maggiori protagonisti della letteratura indiana contemporanea, il suo universo romanzesco è un universo inquieto i cui personaggi sono viaggiatori, esuli, rifugiati, ma i confini fisici sono solo immaginari, esistono per essere violati. In tale prospettiva spazio e tempo si confondono, e le fughe equivalgono ai ritorni. Tra le sue opere principali occorre citare In an antique land (1992; trad. it. Lo schiavo del manoscritto, 1994), The glass palace (2000; trad. it. 2001), e i più recenti Gun Island (2019; trad. it. 2019) e Jungle Nama (2021; trad. it. 2021).
Laureatosi all'Università di Delhi, è stato giornalista per l'Indian Express, testata di opposizione al partito di Gandhi. Ha studiato in seguito sociologia e nel 1982 ha conseguito un Ph.D. in antropologia sociale a Oxford. In realtà G. ha trascorso in Gran Bretagna solo un breve periodo, viaggiando prevalentemente in Tunisia, Algeria ed Egitto.
Dal lungo soggiorno nei paesi del Nordafrica, dove si era recato per studiare la lingua araba, ha tratto ispirazione per il suo primo romanzo, The circle of reason (1985; trad. it. 1986), storia di un tessitore magico in giro per il mondo, ricca di trame e concetti propri della tradizione indiana. La sovrapposizione di luoghi e tempi diversi caratterizza i successivi The shadow lines (1988; trad. it. 1990), in cui - attraverso il racconto della relazione tra la sua famiglia d'origine e una famiglia inglese - riesce a sondare i radicati e complessi rapporti tra India e Gran Bretagna, e il già citato In an antique land, forse l'esito più alto raggiunto da G., che sulle tracce di uno schiavo indiano citato in un manoscritto del 12° sec. si muove tra Egitto e India, trascorrendo dall'universo medievale con le sue rotte mercantili e le sue diaspore alle rotte aeree e alle guerre dell'universo contemporaneo, annodando fili tra religioni e lingue diverse eppure convergenti. Sono seguiti The Calcutta chromosome (1995; trad. it. 1996), viaggio nell'universo mediatico in bilico tra scienza, filosofia e fantascienza, e il già ricordato The glass palace, sorta di saga familiare ambientata in Birmania. Da ricordare anche il libro di viaggi Dancing in Cambodia, at large in Burma (1998; trad. it. Estremi orienti, 1998), reportage in cui G. si sofferma sulle ferite che la storia ha inferto a Cambogia e Birmania, e Countdown (1999), in cui prende posizione sugli esperimenti nucleari effettuati in India e in Pakistan nel 1998. Tra gli ultimi lavori: The Imam and the Indian (2002), raccolta di saggi che riunisce commenti politici, articoli autobiografici, recensioni; The hungry tide (2004; trad. it. Il paese delle maree, 2005), romanzo di avventura ambientato nell'esotico Sundarbans in Bangla Desh, che fa da sfondo allo scontro fra ambiente e civiltà; Incendiary circumstances (2005; trad. it. 2006); The sea of poppies (2008: trad. it. 2008), primo romanzo di una trilogia dedicata alla nascita delll'India moderna, cui hanno fatto seguito River of smoke (2011; trad. it. 2011) e Flood of fire (2015; trad. it. 2015); i saggi The great derangement. Climate change and the unthinkable (2016; trad. it. 2017) e The nutmeg's curse: parables for a planet in crisis (2021; trad. it. 2022); i romanzi Gun Island (2019; trad. it. 2019) e Jungle Nama (2021; trad. it. 2021) e il saggio The nutmeg’s curse. Parables for a planet in crisis (2021; trad. it. 2022).