GALLI, Amintore
Nacque a Talamello, nel Montefeltro, il 12 ott. 1845 da Antonio, architetto, e da Livia Signorini.
I genitori avrebbero voluto che seguisse gli studi di architettura o di matematica, ma il G., che aveva iniziato a coltivare l'armonia e il contrappunto con lo zio Pio Galli, si appassionò alla musica.
Nel 1862, si trasferì a Milano, dove completò gli studi musicali presso il locale conservatorio, ed ebbe come insegnanti, tra gli altri, M.G.B. Croff e, per la composizione e la storia ed estetica della musica, l'udinese A. Mazzucato.
A Milano entrò in contatto con l'ambiente artistico della Scapigliatura e vi conobbe A. Boito, con cui visse nel 1866, insieme con F. Faccio ed E. Praga, l'esperienza di volontario garibaldino. In precedenza, nel corso del carnevale 1864-65, era stato eseguito con un certo successo, al teatro Vittorio Emanuele di Rimini, un suo primo lavoro: Cesare al Rubicone, gran scena e aria per baritono e cori su testo di F. Venturi.
Nel 1867 si diplomò, ottenendo il gran premio di composizione con l'oratorio profano Espiazione, e iniziò, quindi, l'attività lavorativa come direttore di banda ad Amelia; dal 1871 al 1873 diresse l'istituto musicale di Finale nell'Emilia, dove furono eseguite quattro sue riduzioni per banda di composizioni di grandi maestri e il nuovo oratorio Cristo al Golgota. Intanto, nel 1870, la prefettura di Milano aveva proibito la rappresentazione di un suo lavoro teatrale, Roma "finché è ardente la questione romana" (Musik in Gesch.…, col. 1278); nel biennio 1869-70 il G. aveva anche diretto la rivista musicale Euterpe.
Rientrato a Milano, e già critico musicale de Il Secolo, insieme con il proprietario del giornale, l'editore Edoardo Sonzogno, contribuì, nel 1874, alla creazione dello Stabilimento musicale che veniva a integrare l'attività della casa editrice, e ne divenne direttore.
Il G., validamente sostenuto e incoraggiato dal Sonzogno, intraprese una serie di iniziative volte a individuare e mettere in pratica una linea editoriale ben definita e distinta da quella dei maggiori e più agguerriti concorrenti: Ricordi e Lucca. Furono varate collane a prezzi popolari, come "La musica per tutti" e "Il teatro musicale giocoso", che proponevano riduzioni per canto e pianoforte di opere celebri (la prima fu il Barbiere di Siviglia di G. Rossini messa in vendita a una lira): per molte di queste lo stesso G. realizzò le riduzioni e scrisse prefazioni storiche e analitiche. Grazie a lui Casa Sonzogno riuscì ad acquisire i diritti di molte operette straniere (indirizzandosi in particolare verso il mercato francese, con i lavori della nota triade Hervé, A.C. Lecocq e J. Offenbach) e opere (tra cui l'acquisto più clamoroso fu, forse, nel 1879 la Carmen di G. Bizet); di alcune partiture il G. curò personalmente l'edizione italiana, musicando i recitativi che originariamente non avevano accompagnamento. Diresse anche periodici strettamente collegati all'attività della Sonzogno come Il Teatro illustrato (1882-92) e Musica popolare (1882-85); per incrementare il repertorio italiano, proprio attraverso Il Teatro illustrato furono banditi i concorsi Sonzogno, di cui il G. - insieme con altri nomi di spicco tra cui A. Ponchielli e G. Sgambati - fu commissario: in particolare nel secondo, del 1889, trionfò la Cavalleria rusticana di P. Mascagni. Il G., inoltre, riuscì ad acquisire alla Casa Sonzogno altre importanti opere quali Pagliacci di R. Leoncavallo, Amico Fritz di Mascagni, e Andrea Chénier e Fedora di U. Giordano, rappresentati tutti a Milano, oltreché nei teatri di S. Radegonda e della Scala, al Lirico internazionale (l'attuale Lirico), il vecchio teatro della Canobbiana, appositamente acquistato dalla Sonzogno.
Dal 1878 fu chiamato al conservatorio di Milano, quale successore del suo maestro Mazzucato negli insegnamenti di contrappunto e storia ed estetica della musica e alla sua scuola si formarono i migliori compositori del tempo quali E. e A. Bossi, G. Puccini, R. Leoncavallo, F. Cilea, Giordano e Mascagni, quest'ultimo particolarmente legato al G. da cui ricevette non solo generici incoraggiamenti ma aiuti concreti, come si desume dalle numerose lettere che l'allievo scrisse al maestro (cfr. il Carteggio Galli nella Biblioteca A. Gambalunga di Rimini).
Nel 1903 lasciò l'insegnamento e, nel 1904, la direzione di Casa Sonzogno. Il 12 novembre dello stesso anno venne rappresentata al Lirico di Milano la sua ultima opera, David, accolta con freddezza dalla critica. Nel 1914 si ritirò a Rimini dove continuò, benché malato, a comporre, a dirigere le locali scuole musicali, dedicandosi particolarmente alla stesura dei suoi ultimi tre saggi, rimasti incompiuti e inediti, oggi conservati nella Biblioteca civica di Rimini: Il '600 e il '700 musicale in Italia, I precursori dell'estetica musicale dall'Alighieri al Mazzini e Il canto nel dramma.
Il G. morì a Rimini l'8 dic. 1919.
Come operista il G. non ottenne particolare successo: la sua opera di maggior impegno, il David, manca di un'autentica ispirazione cui egli tentò di sopperire con una scrittura dotta ma macchinosa. Di fatto deve il suo prestigio e la notorietà soprattutto all'attività di insegnante, critico, storico e teorico musicale. Come storico sentì l'inadeguatezza di una storiografia esclusivamente biografica, priva di un inquadramento generale; per il G., al contrario, lo studio delle singole biografie doveva essere il mezzo per ricostruire l'evoluzione del linguaggio musicale, a sua volta legato ai condizionamenti ambientali e culturali (Appello al buon senso, Venezia s.d.). Perciò al metodo biografico di F.-J. Fétis preferiva quello cronologico di F. Clément, pur sottolineando come quest'ultimo non avesse preso in dovuta considerazione i valori estetico-filosofici sottesi alla creazione musicale (La musica ed i musicisti, Milano 1871). La volontà di individuare e definire questi valori è, infatti, costante nei suoi scritti, in particolare nell'Estetica della musica (Torino 1900), in cui è evidente l'influsso della filosofia kantiana: il G. considera la musica come "una plastica udibile sorta dalla idealizzazione dei molteplici stati del sentimento" (p. 5). Conseguentemente egli aborriva la cosiddetta "musica descrittiva" di compositori quali J.F. Lesueur e H. Berlioz, i quali, per una sorta di "pervertimento artistico" disprezzavano la melodia: "[…] ci toccherà vedere insozzata la candida Musa dei suoni da tutte le brutture materialistiche di un verismo che nulla può aver secolei di comune: il vero della musica è tutto ideale e psicologico" (Alberto Mazzucato, cenni commemorativi, Milano 1879, p. 22). La sua attività di insegnante, fu accompagnata dalla pubblicazione di numerosi trattati di didattica, utilizzati, fra gli altri, da F. Marchetti, C. Pedrotti e P. Platania; rivelò, inoltre, acuto spirito critico e analitico nel saggio: Otello di Giuseppe Verdi, cenni analitici (ibid. 1887), in cui espresse intuizioni ancora oggi valide. Tuttavia il suo merito maggiore sta nell'impegno profuso nella divulgazione popolare della musica colta, assecondando con ciò uno degli obiettivi principali dell'editore Sonzogno.
Composizioni teatrali: Il Risorgimento (libretto proprio, 1870, non rappresentata e inedita); Roma (libretto proprio, 1870, non rappresentata e inedita); Follia tragica (libretto proprio, 1870, non rappresentata e inedita); Il Corno d'oro o Un'avventura nel serraglio (Torino, teatro Balbo, 30 ag. 1876, e Barcellona); David (libretto proprio, Milano, teatro Lirico internazionale, 12 nov. 1904; Milano, teatro Dal Verme, 23 nov. 1906, e Rimini, 1907; a Rimini fu in parte ripresa nel settembre del 1952 in occasione delle onoranze al compositore); inoltre, Totentanz per baritono solo e orchestra; gli oratori Espiazione (su propri versi ispirati a Lalla Rookh di Th. Moore, Rimini 1867) e Cristo al Golgota (Finale 1871). E ancora sinfonie, lavori per pianoforte, brani vocali da camera, musiche per banda, un quartetto d'archi, un quintetto in mi minore; due ouvertures, l'Inno dei lavoratori (su versi di F. Turati), un'Ave Maria; tra le varie messe, una Missa pacis diretta da A. Massari pochi mesi prima che il G. morisse. Come già ricordato realizzò riduzioni per pianoforte di opere di compositori italiani, tra cui Mascagni (L'amico Fritz, I Rantzau, Guglielmo Ratcliff, Silvano, Zanetto, Le maschere), A. Montuoro (Fieschi) e Giordano (Andrea Chénier).
Tra gli scritti di teoria, storia ed estetica musicale si ricordano: Arte fonetica, istituzioni scientifiche musicali. Prolegomeni (Milano 1870); La musica ed i musicisti dal secolo X sino ai nostri giorni (ibid. 1892); Appello al buon senso (Venezia s.d.); Alle scuole musicali d'Italia. Trattato di contrappunto e fuga (Milano 1877); Sunto di lezioni di storia, teoria ed estetica della musica (ibid. 1880); Storia teorica ed estetica della musica: programmi e sunti di lezione (ibid. 1881); Ortofonia, rettorica della musica (ibid. 1884); Saggio storico e teorico sulla notazione musicale (ibid. 1886); Storia e teoria della musica militare in Europa (ibid. s.d.); Del canto liturgico cristiano e suo accompagnamento (ibid. s.d.); Manuale del capomusica. Trattato di strumentazione per banda (ibid. 1889); Il canto da sala e da teatro (ibid. 1889); Il polifonista al pianoforte (ibid. 1891); Strumenti e strumentazione. Nozioni teorico-pratiche compendiate (ibid. 1897); Etnografia musicale (ibid. 1898); Estetica della musica ossia Del bello nella musica sacra, teatrale e da concerto in ordine alla sua storia (Torino 1900); Storia e teoria del sistema musicale moderno (Milano 1901). Inoltre scrisse, per la "Biblioteca del popolo" di Sonzogno, alcuni volumi di piccolo formato che affrontavano vari argomenti di cultura musicale in maniera semplice e concisa; si ricordano (tutti editi a Milano): Nozioni di musica (1875); Elementi di armonia (s.d.); Esercitazioni di lettura musicale per istrumenti da fiato (s.d.); Trattato di contrappunto e fuga (1877); La musica dei Greci, degli Arabi e degli Indiani, sunto di lezioni (1879). Pubblicò numerose monografie dedicate a vari musicisti tra cui G. Donizetti e S. Mayr (con F. Alborghetti, Milano 1873 e Bergamo 1875), A. Mazzucato (Milano 1879), A. Bazzini (ibid. s.d.) E. Bubali (Veroli 1912), U. Giordano (con G. Macchia e G.C. Paribeni, Milano 1915).
Fonti e Bibl.: Necr. in Illustrazione italiana, 21 dic. 1919, p. 653; G. Biagi, Chi è, Roma 1908, p. 134; Carteggi pucciniani, a cura di E. Gara, Milano 1958, pp. 10, 38; G. Zangheri, Carteggio Galli - Giordano, in L'opera, III, Milano 1967, pp. 43 s.; C. Sartori, Puccini, in Le vite dei musicisti, Milano 1958, pp. 203, 212 s.; Id., Diz. degli editori musicali italiani, Firenze 1958, pp. 147 s.; L. Paquini, A. G. musicologo e P. Mascagni, l'"allievo", in La Martinella, XIV (1960), 5, pp. 177-184; C. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte (1778-1963), Milano 1964, I, pp. 155, 165; A. Della Corte - G. Pannain, Storia della musica, III, Torino 1964, p. 128; F. Abbiati, Storia della musica, Milano 1968, IV, pp. 53, 110; M.M. Bertoncello, La figura e l'opera di A. G., tesi di laurea, Università di Padova, Facoltà di lettere, a.a. 1971-72; V. Terrenzio, La musica italiana nell'Ottocento, Milano 1976, pp. 421, 459, 687, 726 s.; Cinque secoli di stampa musicale in Europa, Napoli 1985, p. 170; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, Suppl., I, p. 358; C. Dassori, Opere e operisti, Diz. lirico universale(1541-1902), p. 181; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, pp. 586 s.; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, IV, coll. 1277-1280; Enc. dello spettacolo, V, coll. 843 s.; The New Grove Dict. of music and musicians, VII, p. 103; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, pp. 101 s.