Vespucci, Amerigo
In un passo di una lettera inviata il 18 (o 8) luglio 1500 (contenuta nei codici Riccardiani 2112b e 1910) a Lorenzo di Pier Francesco de' Medici, il navigatore fiorentino disse di aver osservato quattro stelle (figurate come una mandorla, che avevano poco movimento sull'orizzonte del luogo di osservazione) e intese avventurosamente identificarle con quelle che D. nomina in Pg I 23 (I' mi volsi a man destra, e puosi mente / a l'altro polo, e vidi quattro stelle / non viste mai fuor ch'a la prima gente).
L'ipotesi vespucciana del collegamento tra le quattro stelle e la Croce del Sud (a questo proposito è da precisare che le stelle descritte dal V. non sono quelle che formano la Croce del Sud, data la latitudine alla quale il V. dice di trovarsi quando le osserva e la conseguente posizione relativa delle stelle sull'orizzonte del luogo) fu ripresa nel 1515 da Andrea Casali, indi (1520) dal Pigafetta.
Bibl. - A. M. Bandini, Vita e lettere di A.V. gentiluomo fiorentino, Firenze 1745, 69-71; S. Canovai, Viaggi di A.V., ibid. 1832, 101-105; A. Magnaghi, A.V.- Studio critico, con speciale riguardo ad una nuova valutazione delle fonti, accompagnato dai documenti non ancora pubblicati del Codice Vaglienti (Riccardiano 1910), Roma 1926, 237-238; G. Rizzacasa d'Orsogna, Quattro nuovi studi di astronomia dantesca: Le stelle dell'altro polo - La concubina di Titone - Le giornate del mistico viaggio - I quattro cerchi e le tre croci, Palermo 1907 (recens. di F. Angelitti, in " Bull. " XXI [1914] 184-241).