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ANTINORI, Amerigo

di Giuseppe Pansini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)
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ANTINORI, Amerigo

Giuseppe Pansini

Nacque in Firenze il 13 ag. 1748 da Gaetano; studiò giurisprudenza sotto la guida del Lampredi e nel 1769 si laureò presso l'università di Pisa. Pietro Leopoldo lo nominò precettore dei suoi figli e nel 1792 Ferdinando III lo chiamò alla carica di gran ciambellano. Fu nello stesso anno presidente dell'Annona e nel 1796 membro di una commissione incaricata di combattere l'epizoozia, che in quell'anno faceva strage di bestiame nelle campagne. Di sentimenti antiliberali e fedele al governo granducale, prese parte attiva agli avvenimenti del 1799 e del 1800 in Toscana. Cessata la prima occupazione francese, per incarico del Senato, che in quel tempo governava il granducato in assenza del granduca, fece parte con Marco Covoni, Orlando Malavolti del Benino e Giuseppe Giunti di una commissione incaricata di punire coloro che avevano parteggiato per i Francesi o che fossero di sentimenti giacobini. Tale organo di polizia fu chiamato la "camera nera" e fu tristamente famoso nella storia del tempo. Dopo la battaglia di Marengo l'A. fu con motu-proprio granducale, dato in Vienna il 19 giugno 1800, chiamato a far parte della reggenza in assenza del granduca e tenne la direzione degli affari esteri, succedendo al consigliere Bartolini. Ritornati i Francesi in Firenze, insieme con altri fedeli sostenitori di Ferdinando III fuggì ad Arezzo per spingere gli Aretini a resistere contro gli invasori. Caduto Napoleone, Ferdinando III lo nominò consigliere intimo di Stato, Finanze e Guerra e nello stesso tempo lo insignì della Gran Croce dell'Ordine di Merito. Anche l'imperatore d'Austria Francesco II, durante una sua visita a Firenze, gli conferì la gran croce dell'ordine di San Leopoldo d'Austria. Morto Ferdinando III, l'A. si ritirò dalla vita pubblica e, in riconoscimento dei suoi meriti, il nuovo granduca Leopoldo II gli concesse tre commende dell'ordine di S. Stefano.

Morì a Firenze il 6 maggio 1828.

Fonti e Bibl.: Firenze, Archivio dell'Opera del Duomo, Registro dei nati del 1748; Archivio di Stato di Firenze, Stato Civile, registro dei morti maschi del 1828, n. 104, n. int. 1058; Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Poligrafico Gargani, ff.94 e 99; Necrologia, in Gazzetta di Firenze, n. 81 (5 luglio 1828), pp. 7-8; A. Zobi, Storia Civile della Toscana dal 1737 al 1848, III, Firenze 1851, pp. 383, 412; N. Giorgetti, Le armi toscane e le occupazioni straniere in Toscana (1537-1860), Città di Castello 1916, p. 216.

Vedi anche
Leopòldo II granduca di Toscana Leopòldo II granduca di Toscana. - Figlio (Firenze 1797 - Roma 1870) del granduca Ferdinando III e della principessa Luisa Amalia delle Due Sicilie. Invasa dai Francesi la Toscana (1799), seguì il padre in Germania, e ritornò con lui a Firenze nel 1814. Succedutogli (1824), conservò come segretario di ... laurea Riconoscimento ufficiale del compimento di un corso di studi universitario, con cui si conferisce il titolo di dottore. Secondo il regolamento sull’autonomia didattica degli atenei (d.m. 509/3 novembre 1999), che ha riordinato l’insieme dei titoli di studio rilasciati dalle università, la laurea di primo ... Giusèppe Bonaparte re di Napoli poi re di Spagna Giusèppe (fr. Joseph) Bonaparte re di Napoli poi re di Spagna. - Fratello (Corte, Corsica, 1768 - Firenze 1844) di Napoleone; dapprima avvocato, e decisamente francofilo, lasciò la Corsica dopo la vittoria di P. Paoli nel 1793, rifugiandosi in Francia. Con le fortune del fratello ebbero inizio anche ... Leopòldo II imperatore Leopòldo II imperatore (I come granduca di Toscana). - Figlio (Vienna 1747 - ivi 1792) dell'imperatore Francesco I e dell'imperatrice Maria Teresa, succedette (1765) al padre nel granducato di Toscana, promuovendo una politica di riforme dell'ordinamento politico, economico e giuridico e. Alla morte ...
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