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CANDEILLE, Amélie-Julie

di Alberto Manzi - Enciclopedia Italiana (1930)
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CANDEILLE, Amélie-Julie

Alberto Manzi

Attrice, nata a Parigi il 31 luglio 1767, morta ivi il 4 febbraio 1834. Bimba prodigio, si affermò prima in Iphigénie en Aulide di Gluck e in Atys di Piccinni: poi, seguendo il consiglio di Molé e di Mouvel, passò al teatro di prosa, esordendo alla Comédie Française in Andromaque. Intelligente e bellissima volle il successo anche come autrice. All'inizio del Terrore (1792) era in piena gloria recitando Catherine ou la belle fermière, una sua pastorale piena d'amore e di poesia, al Théâtre des Variétés: la C. medesima eseguiva sull'arpa e sul pianoforte la musica scritta da lei per la sua commedia. In Bathilde ou le duo, in due atti (1793) c'era un concerto per due pianoforti, pure di sua composizione. Una frenesia folle di passioni si scatenò intorno alla C.; e per lei Fabre d'Èglantine scriveva la celebre romanza Je t'aime tant, musicata da Garat. Il successo tuttavia mancò al Commissionnaire (1795), e La Bayadère, cinque atti in versi, cadde rumorosamente. La C. lasciò allora la Francia, e viaggiò nel Belgio e in Olanda. Al suo ritomo non salì sul teatro e si limitò a comporre un'opera comica Ida ou l'orpheline de Berlin (1807), e parecchi romanzi, alcuni di carattere storico. Commediante anche nel matrimonio, l'avventura che lo determinò fornì ad Andrieux il soggetto della Comédienne.

Tag
  • COMÉDIE FRANÇAISE
  • FABRE D'ÈGLANTINE
  • OPERA COMICA
  • PIANOFORTE
  • ANDRIEUX
Vocabolario
amelìa
amelia amelìa s. f. [comp. di a- priv. e -melia]. – Nel linguaggio medico, mancanza congenita di uno o più arti, determinata dall’arresto di sviluppo dell’abbozzo embrionale corrispondente.
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