AMEDEO IV, conte di Savoia
Primogenito di Tommaso I e di Margherita di Ginevra, nato verso il 1197, successo nella dignità comitale al padre il 10 marzo 1233. Il conte Tommaso I aveva riconosciuto ad Amedeo la successione per testamento; solo Aimone, terzogenito (Umberto secondogenito era premorto al padre), aveva avuto in feudo i castelli di Chillon, Vaud e St. Maurice d'Agaune; gli altri figli, Tommaso, Pietro, Guglielmo, Bonifacio, Filippo erano stati avviati alla carriera ecclesiastica. Ma Amedeo IV non tardò a trovare opposizione nei fratelli Tommaso, Pietro e Filippo, quando lasciarono la vita ecclesiastica. I soli che rimasero fedeli alla chiesa furono Guglielmo, vescovo di Valenza e poi di Liegi, e Bonifacio, arcivescovo di Canterbury e primate d'Inghilterra. Nel 1234, Amedeo IV dovette venire a patti coi fratelli; nel 1235 riconobbe a Tommaso, in feudo, i possessi d'Italia da Avigliana in giù, lo nominò, in sua assenza, luogotenente nella contea, lo dichiarò suo erede, se fosse venuto a morte senza eredi diretti; nel 1238 ristabilì l'ordine di successione nei fratelli Tommaso, Pietro, Filippo. In prime nozze il conte aveva sposato Anna, figlia di Andrea (o Guigo-Andrea), Delfino di Vienne, da cui ebbe due figlie, Beatrice, sposata nel 1233 a Manfredo IV di Saluzzo, e Margherita, che nel 1235 sposò Bonifacio II di Monferrato. In un certo momento, essendo in contrasto con i fratelli, dichiarò eredi, se fosse morto senza eredi maschi, i due generi di Saluzzo e di Monferrato, per quanto riguardava i possessi italiani. Più tardi, nel 1244, Amedeo IV sposò in seconde nozze Cecilia di Baux, da cui ebbe Bonifacio, che gli successe; Eleonora, sposata a Guichard de Beaujeu; Beatrice minore, sposata a Pierre de Chalon, e Costanza, monaca. Il suo regno coincide con il periodo più grave della lotta fra Federico II ed Innocenzo IV; A. IV, continuando la politica paterna, seguì fedelmente l'imperatore, combattendo col marchese di Monferrato contro Alessandria. Trovandosi a Torino nel 1238, fu da Federico II creato duca del Chiablese. I buoni rapporti con l'imperatore gli servirono per estendere il dominio in Italia: sottomise infatti i feudatarî della consorteria dei Piossasco, occupò Rivoli (1247) ed Alpignano, come già prima Lumiana, riaffermò la propria posizione a Pinerolo, a Collegno ed Avigliana. Torino era invece comune indipendente, o quasi; e con il comune e il vescovo torinese A. aveva dovuto fare nel 1235 convenzioni speciali. Nella valle d'Aosta, il conte occupò nel 1241 Bard, e sottomise varî signori feudali. Nel 1247, A. concordava con Federico II il matrimonio della figlia Beatrice, vedova del marchese di Saluzzo, con il figlio naturale dell'imperatore, Manfredi, cui sarebbe stato dato il regno d'Arles. Alla morte dell'imperatore, la Chiesa, con cui Amedeo IV aveva tuttavia saputo mantenersi in rapporti di amicizia, anche durante il concilio di Lione, per opera specialmente di Filippo, fratello del duca, protettore del concilio stesso, tentò, come aveva già fatto Gregorio IX nel 1240, di staccare il conte di Savoia dalla parte ghibellina; e finalmente Amedeo IV, minacciato di scomuniche e interdetti, acconsentì (1252). Al fratello di lui, Tommaso, Innocenzo IV promise in moglie la nipote Beatrice Fieschi. Amedeo IV morì a Montmélian l'11 giugno 1253, e fu sepolto ad Altacomba. Lasciava erede il figlio minorenne Bonifacio, sotto la tutela di Tommaso.
Bibl.: L. Cibrario, Storia della monarchia di Savoia, I-II, Torino 1840-44; C. A. De Gerbaix de Sonnaz, Studî storici sul Contado di Savoia, III, Torino 1900; F. Gabotto, Asti e la politica sabauda in Italia al tempo di Guglielmo Ventura, Pinerolo 1903; F. Gabotto e T. Rossi, Storia di Torino, Torino 1914.