LEVATI, Ambrogio
Erudito, nato a Biassono (Milano) il 20 febbraio 1790, morto a Pavia il 6 luglio 1841. Fu sacerdote e insegnò nei licei di Milano e di Bergamo, poi latino e greco nell'università di Pavia. Ebbe memoria e attività meravigliose, che gli permisero di comporre un gran numero di opere rapidamente, se non sempre in modo da evitare giuste critiche.
La sua opera più notevole è il Saggio sulla storia della letteratura italiana dei primi 25 anni del sec. XIX (Milano 1831), che viene ancora utilmente consultato; si ricordano pure i Viaggi di Francesco Petrarca (Milano 1820); i Racconti piacevoli sui giudizi di Dio (Milano 1821); il Dizionario biografico cronologico delle donne illustri (Milano 1821-22); il Piccolo Muratori, storia d'Italia nel Medioevo (Milano 1837); gli elogi di Giuseppe Parini e Alessandro Verri, la collaborazione al Costume antico e moderno di Giulio Ferrario, e una serie di Storie degli Arabi, dei popoli della Barberia, della Senegambia, della Guinea, della Cafreria, della Nubia, ecc., oltre a varie traduzioni (Corso di eloquenza del Guillon, opere filosofiche del Petrarca, di Platone, ecc.).
Bibl.: G. B. Passano, Diz. di opere anonime, Ancona 1887.