AMBOINA (Ambon; A. T., 95-96)
Isola nel Mar di Banda (Indie olandesi orientali) fra 3° 29' e 3° 48' S. e fra 127° 54' e 128° 25' E. La superficie è di 761 kmq. Si compone di due penisole separate dall'Istmo di Bagoeala, dalle coste alte e poco articolate, con un'unica spiaggia alluvionale di un chilometro o poco più di lunghezza, sul lato N. di Leitimor, una delle penisole: quivi, sul golfo formato da queste, sorge la città di Amboina, uno dei più vecchi centri del commercio delle spezie delle Molucche. La popolazione (8000 ab.) si compone di orang borger o cittadini, che sono in maggioranza cristiani, e di orang negri o contadini, più spesso musulmani, e in tal caso detti Malesi. La separazione fra i due gruppi è osservata rigorosamente, salvo nei casi di uso eccessivo del Sagæweer, la bevanda nazionale. Vi è poi un certo numero di Europei (10%) e di Cinesi. Sulle coste s'incontrano anche Alfuri pagani. Le condizioni sanitarie della città sono buone; essa fu distrutta nel 1898 da un terremoto. Fu porto franco dal 1854 al 1904, poi incorporata nel sistema doganale generale dell'arcipelago. La agricoltura (noce moscata, spezie, caffè, cacao, cocco) non ha molta importanza. La città è sede del governatorato delle Molucche (Ternate on Onderhoorigh).
L'isola di Amboina fu occupata dai Portoghesi subito dopo la celebre spedizione di Francesco Serrano (Serrão), nel 1512; e per la ricchezza delle sue produzioni di spezie molto apprezzata. Dalla spedizione di Magellano, ormai priva del suo capo dopo la catastrofe di Mactan, l'isola fu appena costeggiata. Pigafetta infatti la ricorda col nome di Leitimor, che ancor oggi è dato ad uno dei suoi promontorî. Nel 1605, durante la grande guerra che gli Olandesi mossero al Portogallo, divenuto dominio della corona di Spagna, Amboina con la maggior parte delle Molucche e del Mar di Banda passò agli Olandesi: e per qualche anno, fino alla fondazione di Batavia, fu capitale dei loro possedimenti nelle lndie Orientali. Nell'isola non tardarono a stabilirsi anche coloni inglesi, i quali furono per qualche tempo tollerati; ma nel 1623, sotto il pretesto, assai probabilmente falso, ch'essi cospirassero con gl'indigeni per rovesciare il governo della compagnia olandese, furono imprigionati e massacrati tutti per ordine del governatore van Speult.
Il massacro d'Amboina suscitò grande indignazione in tutta l'Inghilterra; tuttavia il re Giacomo I, che per la sua politica europea aveva allora bisogno della cooperazione olandese, dissimulò. Solo dopo la rivoluzione del 1648, Cromwell volle riparazione della strage invendicata e col trattato di Westminster, in seguito al verdetto d'una commissione mista, ottenne che fosse pagata un'indennità alla Compagnia, da cui dipendevano i morti di Amboina, ed agli eredi loro.
Col resto dell'Arcipelago delle Spezie l'isola restò ed è ancora oggi possesso olandese: ma per due brevi periodi fu occupata dall'Inghilterra. La prima volta dal 1796 alla pace di Amiens, quando l'Olanda, divenuta Repubblica Batava, pagò le spese della grande guerra franco-inglese; la seconda volta dal 1810 al 1814, quando cioè, dopo l'abdicazione di Luigi Bonaparte, l'Olanda fu aggregata all'Impero francese. Alla pace del 1814, tutti i territorî coloniali strappati dall'Inghilterra all'Olanda vennero restituiti, meno il Capo di Buona Speranza.
Bibl.: Encyclopedie van Nederlandsch-Indië, s. v.; C. Manfroni, Storia dell'Olanda, Milano 1908.