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AMASTRIS

di L. Rocchetti - Enciclopedia dell' Arte Antica (1958)
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AMASTRIS (῎Αμαστρις, più tardi ᾿Αμάστριον)

L. Rocchetti

Città della Paflagonia fondata verso il 300 a. C. da Amastris, nipote di Dario III Codomanno. Importante centro del regno pontico di Mitridate, A. fu saccheggiata da Lucullo durante la guerra mitridatica; nel 64 a. C. fu da Pompeo inclusa nella provincia di Bithynia. Le monete più antiche della città raffigurano, su una faccia, un giovane con berretto frigio, sull'altra una divinità maschile seduta, recante in mano una piccola Nike; altri esemplari dello stesso periodo recano invece un piccolo Eros al posto della Nike. Durante l'epoca mitridatica le raffigurazioni della città mancano. Nell'epoca imperiale romana le raffigurazioni di A. riprendono: vediamo la figura femminile, seduta, con corona turrita, vestita di chitone e mantello; ha nella destra una spada inguainata e nella sinistra una lancia. In una moneta è raffigurata A. sotto i tratti di Faustina madre, con sul capo la corona turrita. Figurazioni della città troviamo in monete di Marco Aurelio, Caracalla, Lucio Vero, Massimino. Il materiale archeologico proveniente da A. è conservato nel Museo Archeologico di Istanbul.

Bibl: G. Hirschfeld, in Pauly-Wissowa, I, c. 1749, s. v., n. 1; B. V. Head, Historia numorum, Oxfor 1911, p. 432; W. H. T. Waddington, Recueil général des monnaies grecques d'Asie Mineure, I, Ponto e Paflagonia, p. 134, tavv. 18, 19, 20, 21; L. Forrer, The Weber Collection, III, Londra 1926, p. 24, tav. 174, nn. 4796, 4797 (moneta del primo periodo).

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