AMASIA (ebraico 'Ămaṣjāh[ū]: i Settanta 'Αμεσσίας, con varianti)
Re di Giuda, che succedette a suo padre Joas, assassinato, verso l'800 a. C. Alla sua elezione aveva 25 anni, e regnò 29 anni (IV [II] Re, XIV, 2); è lodato dalla Bibbia per il suo spirito religioso ostile ai culti cananei e la sua moderazione (XIV, 3-6). I fatti principali del suo regno furono due guerre che egli sostenne contro gli Edomiti e contro il regno d'Israele. Nella prima egli riuscì vincitore infliggendo agli Edomiti, che si erano ribellati alla sua dinastia durante il precedente re Joram figlio di Josaphat, una decisiva sconfitta nella valle del Sale e impadronendosi della capitale Ṣela‛, cioè la Petra dell'età posteriore (XIV, 7); dalla relazione di II Cronache, XXV, 5 segg., risulta che per questa guerra A. assoldò 100.000 combattenti del regno settentrionale (Israele), e questa sarebbe la prima menzione nella Bibbia di truppe mercenarie. Imbaldanzito dal buon successo, provocò il re d'Israele, Joas nipote di Jehu, e, nonostante l'ammonitorio apologo avutone in risposta, si scontrò con lui a Bethsames. La peggio toccò ad Amasia, che cadde anche prigioniero. Il vincitore Joas entrò in Gerusalemme, ne abbatté parte delle mura, e depredò la reggia e il tempio (IV [II] Re, XIV, 8-14), lasciando tuttavia A. sul trono. Gli ultimi anni del suo regno, dopo la sconfitta ricevuta, dovettero essere senza gloria. Scoppiò infine in Gerusalemme una congiura contro di lui, che per salvarsi fuggì a Lachis, ma raggiunto quivi da satelliti fu ucciso. La congiura dovette essere provocata più da motivi personali che da ragioni politiche, giacché all'ucciso fu dato per successore il suo sedicenne figlio Azaria (Ozia) e al cadavere vennero tributate particolari onoranze (XIV, 17-21).