AMARCIO
. Poeta di nome ignoto e di origine incerta, vissuto al tempo dell'imperatore Enrico III (1046-1056). Indirizzò sotto lo pseudonimo di Sextus Amarcius Gallue Piosistratus a un Candidus Theopystius Alchi7nus, suo maestro, del pari ignoto, quattro libri di Sermones (cod. Dresd. A. 167 a, sec. XIII). Nei suoi versi, faticosi e talvolta oscuri, rivela cognizioni svariate e larghe conoscenze classiche: imita Orazio e deplora i mali del suo tempo, in termini, del resto, alquanto generici e convenzionali, contrapponendovi i costumi dei tempi passati. Tenuto dapprima in gran conto, cadde poi nell'oblio, e fu edito solo in tempi moderni: una edizione integrale ne curò il Manitius (Lipsia 1888).
Bibl.: M. Manitius, Gesch. d. Lateinischen Literatur des Mittelalters, II, pagina 569 segg.; id., Note alla cit. ed in Roman Forsch., VII, pp. 509-556.