Amalfi
Città della Campania. Secondo una leggenda, A. fu fondata dai romani nel 4° secolo. Già diocesi alla fine del sec. 6°, nell’Alto Medioevo fece parte del ducato napoletano finché, dopo essersi liberata da un’occupazione longobarda, non si rese indipendente (9° sec.). Nei secc. 10° e 11° si affermò come potenza marittima, fondando banchi e case di commercio nei porti del Mediterraneo e stabilendo colonie in Sicilia, in Puglia, a Tripoli, Alessandria e Costantinopoli; divenne un importante tramite fra l’Occidente latino-germanico e l’Oriente bizantino. Chiese aiuto a Roberto il Guiscardo contro i longobardi di Salerno (1073) e, finita sotto il controllo dei normanni, fu sottomessa definitivamente da Ruggero II (1131), che tuttavia le lasciò il titolo ducale e riconobbe i suoi privilegi mercantili. Dopo un saccheggio da parte di Pisa (1135), A. si riprese con i normanni e più tardi con gli svevi; ma la sua potenza commerciale fu soppiantata dalle rivali Pisa, Genova e Venezia. Nella Tavola amalfitana (conservata nel Museo civico) sono codificate in 66 capitoli le leggi marittime della città, risalenti all’11°-12° sec., ma utilizzate nel Mediterraneo fino al 16° secolo.