always-on
(always on), loc. s.le m. e agg.le inv. L’essere sempre connesso; che è costantemente in connessione.
• I titoli non sono molti per una Feltrinelli: 20 mila, ma assortiti e, dicevamo, «tagliati» per un pubblico smaliziato, posizionato in alto come profilo intellettuale ed economico. Viaggi ed enogastronomia come settori forti e particolarmente curati e una filosofia always-on che sarà il punto distintivo delle librerie «sociali» del futuro. Tablet e iPad alle pareti, wifi gratuito, servizi che integrano il mondo online a quello cartaceo. (Stefano Salis, Sole 24 Ore, 15 luglio 2012, p. 33, Editoria) • In questi giorni circola in Rete un video intitolato «I forgot my phone», si trova su Youtube, che ha ottenuto più di 14 milioni di visualizzazioni narrando perfettamente le nuove, alcune un po’ eccessive, abitudini introdotte dal cosiddetto always on, sempre connessi. (Martina Pennisi, Corriere della sera, 31 agosto 2013, p. 44, Tempi liberi) • un professore ha poi commentato con i suoi studenti: «Oggi, tutti insieme, abbiamo capito come si raccoglie documentazione di prima mano senza ricorrere, come voi fate di frequente, solo a Wikipedia». Quest’ultima considerazione è rimasta lì, in qualche anfratto della mia memoria, per un paio di settimane ed è riaffiorata mentre ero con alcuni amici tra i quali una precedentemente simpatica signora ora sempre collegata alla rete con il suo phablet (un always-on a metà tra lo smartphone e il tablet) e con l’abitudine di controllare in tempo reale ogni affermazione altrui. Una sindrome, pare, ampiamente diffusa. (Claudio Giua, Messaggero Veneto, 6 gennaio 2015, p. 11, Attualità).
-Espressione inglese composta dall’avv. always ‘sempre’ e dall’agg. on ‘acceso’.
- Già attestato nell’Unità del 30 settembre 1999, p. 13, Economia.
> iperconnessione.