BRUGNOLI, Alvise
Nato tra il 1505 e il 1509, molto probabilmente da una famiglia originaria di Legnago (Zannandreis), appare comunque registrato negli anni 1541, 1544, 1555, 1557 tra gli abitanti della frazione Isolo di Sotto, presso Verona. Da un testamento di Michele Sanmicheli (21 ott. 1534; Brenzoni, 1959) risulta membro autorevole della famiglia di questo, già sposato con Laura figlia di Paolo cugino di Michele, sorella a sua volta dell'architetto Gian Girolamo; il B. stesso afferma in altro documento (Brenzoni, 1960) di aver cominciato, proprio nel 1534, a collaborare con Michele alle fortificazioni dello Stato veneziano. In questa veste, troviamo il B. inviato il 16 sett. 1551 al baluardo di Chiusa sopra Verona, per realizzarvi un modello preparato dal Sanmicheli dopo un sopraluogo effettuato nel luglio precedente; dal 1554 è occupato alle rifiniture della cinta di Legnago, iniziata da Michele Saninicheli circa il 1529 ed ora quasi totalmente distrutta. Con analoghi incarichi il B. fu poi a Monfalcone, a Capodistria, in Dalmazia (specie a Zara, Sebenico, Traù) e finalmente in Levante, in ripetute trasferte dalla cronologia non ben definibile, quale assistente del più importante cognato Gian Girolamo Sanmicheli. Secondo il Langenskiöld (p. 167), circa il 1550 avrebbe anzi aiutato Gian Girolamo nell'erezione della loggia del governatore di Famagosta; certo, quando nel 1559 Gian Girolamo si ammalò gravemente, il B. lo assistette, ricevendone in consegna tutti gli scritti ed i disegni con l'incarico di riportarli alla Signoria veneziana. Morto il cognato, che fu sepolto in S. Nicolò di Famagosta, il B. ritornò in patria, dove subito rivolse una petizione al doge ed alla Signoria, facendo presente le tristi condizioni della sua famiglia - scomparso, sempre nel 1559, anche lo stesso grande Michele, principale esponente e sostentamento -: il B. chiedeva, in compenso della sua ininterrotta fedeltà a servizio della Repubblica, un aumento del salario. La supplica, recepita agli atti il 21 sett. 1559, venne approvata il 28 sett. e il salario dell'architetto portato da 150 a 220 ducati: delibera ratificata il successivo 3 ottobre. Ma le lettere patenti che vi daváno esecuzione furono stese soltanto il 10luglio 1560: in quell'anno, se non anche alla fine del precedente 1559, il B. risulterebbe defunto a Legnago, mentre era occupato in un ultimo intervento alle fortificazioni.
Nulla di sicuro sappiamo del B. quale architetto civile. Secondo il Ronzani e il Lucciolli (p. 10), il B., "trovandosi vicino [a Michele Sanmicheli] mentre imprendeva il difficile lavoro della cupola di S. Giorgio in Verona e ne fondava il campanile, ebbe a profittarne segnalatamente. Il dimostra assai il maggior altare di quel Tempio...": ma certamente equivocano con il figlio del B., Bernardino, che fu infatti attivo a S. Giorgio. Dei moderni, Langenskiöld e Venturi raccolgono l'errore di Ronzani e Lucciolli: il primo (pp. 179 s.) parla anche di una possibile collaborazione del B. con il figlio Bernardino per l'erezione di palazzo Ridolfi Da Lisca, a Verona, successivamente trasformato.
Il B. ebbe da Laura Sanmicheli sei figli; i due maschi, Bernardino e Flaminio, sono ricordati dal Vasari (p. 362) come "valenti uomini nel disegno e nella pratica d'architettura" e come possessori, nel 1568, del discusso "bellissimo" disegno sanmicheliano, per il lazzaretto di S. Pancrazio a Verona (p. 357). Ma di Flaminio, quartogenito, registrato nel 1544 fra gli abitanti della frazione Isolo di Sotto presso Verona come avente un anno e ancora in documenti del 1544, 1555 e del 1557, poco o nulla sappiamo.
Fonti e Bibl.: G. Vasari, Le vite..., a cura di G. Milanesi, VI, Firenze 1881, pp. 357 s., 362 s.; T. Temanza, Le vite dei più celebri architetti e scultori veneziani..., Venezia 1778, p. 191; F. Milizia, Memorie degli architetti antichi e moderni, I, Parma 1781, p. 247; F. Ronzani-G. Luciolli, Le fabbriche civili eccles. e militari di M. Sanmicheli, Venezia 1832, Fabbriche civili, p. 10. Per qualche precisazione documentaria e di genealogia, cfr.: A. Bertoldi, M. Sanmicheli al servizio della Repubblica Veneta. Documenti..., Verona 1874; G. Camuzzoni, Nell'inaugurazione del monumento a M. Sanmicheli..., Verona 1874, pp. XXI, 102 s.; D. Zannandreis, Le vite dei pittori,scultori e architetti veronesi, a cura di G. Biadego, Verona 1891, pp. 211 s.; A. Avena, Notizie ined. sull'architetto Bernardino Brugnoli, in Madonna Verona, VII (1913) con qualche precisazione su Alvise; E. Langenskiöld, M. Sanmicheli the architect of Verona, Uppsala 1938, pp. 167 s. e soprattutto 177 s. (dove è una breve rassegna della vita e delle opere), 179 s.; A. Venturi, Storia dell'arte ital., XI, 3, Milano 1940, p. 550; R. Brenzoni, Un documento sanmicheliano, in Bollettino d'arte, XLIV(1959), 1, pp. 30-32 (il testamento del Sanmicheli, 21 ott, 1534); M. Tea, M.Sanmicheli: la vita e le opere, in AM. Sanmicheli 1559-1959, numero speciale supplemento di Vita veronese, dicembre 1959, pp. 8 e 20 (utile soprattutto per l'albero genealogico delle famiglie Sanmicheli e collaterali); R. Brenzoni, Iconografia e biografia del Sanmicheli, in M. Sanmicheli. Studi raccolti dall'Accademia di agricoltura scienza e lettere di Verona..., Verona 1960 (particolarmente interessante, alle pp. 189-191, la supplica rivolta dal B. nel settembre 1559, alla Signoria veneziana); N. Carboneri, Bibliografia ragionata...,ibid., p. 201; M. Kalmemann, in M. Sanmicheli, catal. (Veron., maggio-ottobre 1960), Venezia 1960, pp. 91 s., 114, 144; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 115(anche per Flaminio).