SIZA VIEIRA, Alvaro
Architetto portoghese, nato a Matosinhos (Porto) il 25 giugno 1933. Studiò architettura nella Escola Superior de Belos Artes di Porto, laureandosi nel 1955; fino al 1958 svolse un tirocinio progettuale presso lo studio di F. Tavora, fondatore della ''scuola di Porto''. Dal 1965 è professore di Costruzione presso la stessa scuola. Iniziò l'attività professionale con quattro case a Matosinhos, progettate e realizzate negli anni 1954-57; nel 1958 vinse un concorso per un ristorante a Boa Nova, in Lea̧ da Palmeira. A questo periodo appartengono opere come le piscine a Matosinhos, Quinta da Conceição (1958-65) e a Lea̧ da Palmeira (1961-66).
La sua opera è caratterizzata dapprima da una personale ricerca linguistica, legata alla tradizione dell'architettura portoghese, e successivamente da un'architettura nella quale il progressivo venir meno dell'aspetto linguistico lascia uno spazio sempre più ampio alle relazioni con il contesto urbano che il progetto di volta in volta stabilisce. Assunzione e re-interpretazione dell'eredità dell'architettura moderna (A. Loos, A. Aalto, Le Corbusier) sono gli altri tratti distintivi del suo lavoro. Mostre delle sue opere sono state presentate a livello internazionale; è membro dell'Accademia Parigina per l'Architettura e dell'Initiatives Comitee of European Foundation for the Sciences, Arts and Culture. Nel 1982 ha vinto il premio annuale per l'architettura della sezione portoghese dell'Associazione internazionale di arte critica, e nel 1989 il premio Mies van der Rohe.
Tra le opere più significative, la Banca Pinto e Sottomayor a Oliveira de Azeméis (1971-72); la Banca Borges e Irmao a Vila do Conde (1978-80); numerose case unifamiliari tra cui la casa Alves Costa, Moledo do Minho (1964-68) e la casa Beires, Povoa do Varzim (1973-76). Nel 1974, dopo la rivoluzione portoghese del 25 aprile, S. s'impegnò con l'organizzazione rivoluzionaria del SAAL (Servizio di appoggio mobile locale) attuando, in una dimensione collettiva, quell'ideale di partecipazione tra progettista e committente sperimentata precedentemente nella costruzione di case private. Appartengono a questa esperienza le abitazioni collettive Boua̧ (1973-77) e Sao Victor (1974-77) a Oporto. Tra gli interventi residenziali: Quinta da Malagueira, a Evora (1977), due edifici residenziali nel quartiere di Schilderswijk a L'Aia, Olanda (1985-88), e numerosi progetti e proposte di edilizia urbana in Germania per Fraenkelufer (1979); Kottbusser Dam (1980); Schlesischer Tor (1980). Nel 1989 S. venne incaricato di redigere un piano di ricostruzione per gli isolati del Chiado di Lisbona, distrutti dall'incendio del 1988, un progetto esemplare per il rapporto istituito tra nuove edificazioni e preesistenze. Sono stati ultimati gli edifici per la nuova facoltà di Architettura di Porto, e il progetto per il Museo d'Arte contemporanea di Santiago de Compostela in Spagna. Ha partecipato a numerosi concorsi internazionali, vincendo quello dell'IBA del 1980 a Berlino, dove costruì un edificio a Kreuzberg, e nel 1986 quello bandito dallo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) di Venezia per un intervento residenziale al Campo di Marte nell'isola della Giudecca. Progetti e interventi sono stati pubblicati sulle più prestigiose riviste internazionali (Controspazio, Casabella, Lotus, Arquitectura, L'Architecture d'Aujourd'hui).
Bibl.: Alvaro Siza architetto 1954-79, a cura di V. Gregotti, Milano 1979; A. Siza, Professione poetica, "Quaderni di Lotus", ivi 1986.