ALTERNATORE
. Le macchine che trasformano l'energia meccanica in energia elettrica si dividono in due gruppi: le dinamo che producono una corrente continua e gli alternatori che forniscono una corrente alternata. Un alternatore si compone sostanzialmente di due parti: l'induttore e l'indotto. Il primo è formato da una carcassa di ghisa o d'acciaio con tanti poli magnetici nord e sud eccitati a mezzo di una corrente continua presa da una piccola dinamo che generalmente è calettata sullo stesso albero girante dell'alternatore e che viene detta eccitatrice. L'indotto è costituito da un nucleo di lamine di ferro fornito di opportune scanalature entro cui è posta una serie di rocchetti con gli avvolgimenti. La composizione lamellare del nucleo è necessaria per evitare che esso sia percorso da intense correnti parassite che produrrebbero una dispersione di energia. Gli alternatori si possono ridurre a due tipi. ll primo, a indotto rotante, è usato in casi speciali e per piccole potenze a bassa tensione. Nel secondo tipo, a indotto fisso, l'induttore ha forma di volano e presenta alla periferia tanti nuclei sporgenti equidistanti su cui sono infilate le bobine induttrici. Se invece di un solo circuito indotto se ne allegano tre o più, formati con altre serie di rocchetti spostati rispetto ai primi di un certo angolo, si ottengono gli alternatori polifasici, di cui il più usato è il trifase, nelle dimensioni e per le potenze più svariate (v. dinamoelettriche, macchine).