ALTERNANZA DI GENERE E DI SIGNIFICATO
In alcune parole italiane l’alternanza di genere (cioè tra maschile e femminile) dà vita – in parole derivanti da una stessa base – anche a un’alternanza di significato, e questo può accadere in diversi casi.
• Quando maschile e femminile hanno due forme diverse, uscenti rispettivamente in -o e in -a
banco / banca
foglio / foglia
bilancio / bilancia
masso / massa
• Quando le due parole sono ➔omografe (in questi casi, la differenza di genere è segnalata solo dalla presenza di un aggettivo o dell’articolo)
il capitale (= somma di denaro) / la capitale (= città sede degli organi di governo)
il fine (= scopo) / la fine (= punto o termine estremo)
il fronte (= linea di combattimento) / la fronte (= parte del viso)
In alcuni casi l’alternanza di significato tra maschile e femminile segue criteri coerenti e dunque prevedibili.
• Un’alternanza frequente è quella tra i nomi di pianta (al maschile) e i nomi di frutto (al femminile)
arancio / arancia
melo / mela
pesco / pesca
• Un’altra è quella tra il nome di una disciplina (al femminile) e il nome dello studioso o del tecnico che la pratica (al maschile, ma suscettibile di essere usato al femminile quando questi sia una donna)
chimica / chimico
matematica / matematico
A volte l’alternanza non produce sostanziali cambiamenti di significato, ma dà origine soltanto a diverse sfumature
tavolo (= tavola adibita a usi particolari) / tavola (= asse di legno, specialmente su cui si mangia)
fosso (= grande fossa, anche naturale) / fossa (= scavo praticato nel terreno)
Talvolta, alternanze simili a quelle appena viste si determinano anche fra parole che non hanno lo stesso etimo. Potrebbero sembrare casi di alternanza di genere e significato, ma si tratta di semplici coincidenze che si sono venute a creare durante la vita e lo sviluppo della lingua, casi come
busto / busta
maglio / maglia
pianto / pianta.
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