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ROYER, Alphonse

di Alberto Manzi - Enciclopedia Italiana (1936)
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ROYER, Alphonse

Alberto Manzi

Letterato francese, nato il 10 settembre 1803 a Parigi, ivi morto l'11 aprile 1875. Incominciò a produrre in piena fioritura del movimento romantico, partecipando attivamente alla polemica. Fece varî viaggi all'estero, specie in Oriente, e raccolse le sue impressioni in varî volumi. Si dedicò poi al teatro, scrivendo drammi e commedie e lasciò anche parecchi volumi di storia del teatro abbastanza documentati.

Tra questi: Histoire universelle du théâtre (Parigi 1874, voll. 4), Histoire de l'Opéra (Parigi 1875), Histoire du théâtre contemporain (Parigi 1879 voll. 2). Ebbe lusinghieri successi in drammi, commedie e vaudevilles scritti spesso con G. Vaëz. Scrisse e tradusse varî libretti musicati dal Donizetti e dal Rossini: la Lucia di Lammermoor, La Favorita (in collaborazione con il Vaëz), Don Pasquale, Otello. Fece conoscere al pubblico parigino parecchi lavori del teatro di Cervantes e di Alarcón, ridotti, come il solito, al gusto francese. Fu direttore dell'Odéon (1853-56), poi dell'Opéra, con G. Vaëz, fino al 1862, quando fu nominato ispettore generale delle Belle arti. Delle sue opere ricordiamo ancora, tra i romanzi: Manoël, Venezia la bella (1834), Le connétable de Bourbon (1838), Robert Macaire en Orient (1840), Les Janissaires (1844); per il teatro: Mademoiselles Rose (1843), La comtesse d'Altenberg (1844).

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