Generale francese (Bona, Algeria, 1888 - Parigi 1967). Partecipò alla campagna del Marocco (1912-14) e alla prima guerra mondiale; comandante di divisione (1940), fu catturato nella regione di Lilla dopo strenua resistenza. Liberato nel 1941 mediante scambio, si recò in Africa, dove (1942), al momento dello sbarco angloamericano, si pose a disposizione di H.-H. Giraud, che lo mise a capo delle truppe francesi destinate a intraprendere, a fianco degli Alleati, la campagna di Tunisia. Nel 1943 sbarcò in Italia; nel 1944, fu il corpo di J. che aprì sugli Aurunci agli Angloamericani la via di Roma. Nel 1944 fu nominato capo di stato maggiore generale della difesa nazionale; dopo la fine della guerra assunse il comando delle operazioni in Indocina; quindi (1947) fu residente generale in Marocco e (1951-56) capo del settore centrale di tutte le forze della NATO in Europa. Nel 1952 fu nominato maresciallo di Francia e fu chiamato a far parte dell'Académie française. Nel 1961 la sua ferma opposizione alla politica di de Gaulle per l'Algeria lo costrinse a ritirarsi dalla vita pubblica. Ha scritto: Le Maghreb en feu (1957); Mémoires (2 voll., 1959-60); C'étaient nos frères (1962); La campagne d'Italie (1962); La France en Algérie, 1830-1962 (con A. Naroun, 1963); Trois siècles d'obéissance militaire, 1650-1963 (1964).