ALMERICO
Figlio di un Almerico, conte e marchese di stirpe franca, è documentato più volte da solo o con la moglie Franca (figlia di Lanfranco, conte di Bergamo e conte palatino) dal 903 e, col titolo di "marchio",dal 938. Viveva a legge salica ed era in possesso, come sembrano attestarci i documenti, di una ricchissima consistenza patrimoniale, estendentesi dall'Adige al territorio modenese.
È oggetto di discussione tra gli eruditi il titolo di "gloniosus marchio de civitate Mantue", con cui è nominato in un documento del 18 luglio 948, opinando alcuni (H. Bresslau, Jahrbücher des deutschen Reichs unter Konrad II,I, Leipzig 1879, nello Excurs IV: Zur Genealogie und Geschichte der hervorragenden Dynastengeschlechter Ober-und Mitteiitaliens im 11. Jahrhundert,p. 431) che il "de civitate Mantue" designi forse solo la sua provenienza; supponendo altri (O. Desimoni, Sulle marche d'Italia e sulle loro diramazioni in marchesati,in Atti d. Soc. ligure di storia patria,XXVIII [1896], pp. 202-210) che egli sia stato marchese della marca settentrionale (poi marca di Mantova), di composizione quanto mai instabile e mutevole.
Almerico, ancora vivo nel gennaio 954,era, però, già morto nel dicembre dello stesso anno, quando Franca risulta vedova. Non avendo discendenti, lasciò i suoi beni alla Chiesa di Adria.
Fonti e Bibl.: A. Hofmeister, Markgrafen und Markgrafschaften in italischen Konigreich in der Zeit von Karl dem Grossen bis auf Otto den Grosgen (774-996),In Mitteilungen des Institurs für österreichische Geschichtsforschung,Erg. VII (1907), pp. 262 s. (con ampie indicazioni di fonti); G. Cencetti, Le carte bolognesi del sec. X, in L'Archiginnasio, XXVIII (1933), p. 281, e XXIX (1934), pp. 51-56 (testo della falsa donazione alla Chiesa di Bologna del 946 con importanti osservazioni critiche); P. Torelli, Un comune cittadino in territorio rustico, II, Mantova 1954, p. 15(con altre indicazioni bibliografiche); E. Hlawitschka, Franken, Alemannen, Bayern und Burgunder in Oberitalien (774-962),Freiburg i. B. 1960, pp. 125-128 e passim (lo H. sospetta di falso molti documenti di Almerico).