ALMEIDA GARRETT, João Baptista da Silva Leitão
Nacque in Oporto nel 1799. Affermatosi subito nel movimento del '21 come ardente liberale, in seguito alla reazione del '23 andò in esilio in Inghilterra e in Francia. Rientrato nel '26, dopo la morte di Giovanni VI, fondò i giornali O Portuguez (1826) e O chronista (1827), che gli valsero l'inimicizia di Macedo, il quale li giudicò un incitamento alla guerra civile; per questo, dopo essere stato per tre mesi in prigione sotto l'accusa di lesa maestà, emigrò di nuovo in Inghilterra (1828), quando ormai cominciava il regime assolutistico di don Miguel. Avendo preso parte alla spedizione sbarcata a Mindello (1832), poté ritornare in patria definitivamente, e ricevette numerosi incarichi diplomatici di fiducia, durante i quali ebbe sovente a sperimentare l'odio dei suoi nemici: eletto deputato nel '36, prese parte attivissima alle vicende agitate di quel tempo, e nel 1852 fu ministro degli Affari esteri; morì nel '54. Durante gli anni giovanili aveva scritto tragedie in forma classica: Merope (d'ispirazione alfieriana), Xerxes, Lucrecia, Catão (1821) e il poemetto O Retrato de Venus che a torto gli procurò l'accusa di empietà; ma, avendo conosciuto il movimento romantico di Francia, mutò il suo atteggiamento e divenne l'iniziatore della nuova scuola, nella sua patria, con i poemi Camões (1825) e Dona Branca (1824), il cui preludio anticipa Hernani. Contribuì così potentemente a ridestare l'interesse per le tradizioni nazionali. Nel '29 pubblicò il poema Adozinda e una scelta dei suoi versi arcadici, raccolti sotto il titolo di Lyrica de João Minimo, e composti sotto l'influenza di Filinto Elysio. Dedicatosi, dopo il ritorno a Lisbona, alla formazione del teatro nazionale, riprese in Um auto de Gil Vicente (1838) la leggenda di B. Ribeiro, e in O Alfageme de Santarem (1842) l'episodio del contestabile Nun'Alvares. Del 1844 è Frei Luiz de Sousa, tragedia ricca di drammaticità e di verità umana, preceduta da un manifesto romantico che ebbe larga risonanza. Il dramma D. Philippo de Vilhena rievoca uno dei più begli episodî della storia portoghese. La passione per una dama dell'alta società suscitò il lirismo ardente di Folhas cahidas (1853): ispirati invece da profondo amore per il suo paese sono i canti popolari del Romanceiro (1843), già cominciato nel 1824, e i Viagens na minha terra. Importante è l'opera Portugal na balanåa da Europa (1830), sul periodo 1820-30, dove egli intravide acutamente la soluzione della difficile crisi politica in una federazione degli stati peninsulari, in cui il Portogallo fosse nazione libera. Capo della nuova scuola letteraria, diede forma artistica agli elementi della tradizione, vivificando il passato; drammaturgo, fu il più grande dopo il sec. XVI; uomo di stato, oratore e critico, diplomatico, giurista, lasciò dovunque notevoli tracce della sua attività.
Edizioni: Obras, 24 voll., Lisbona 1854-77; Obras completas: grande edizione popolare, diretta da T. Braga; Obras posthumas, voll. 2, Lisbona 1914.
Bibl.: T. Braga, G. e os dramas romanticos, 2ª ed., Porto 1905; F. Gomes de Amorim, G., memorias biographicas, voll. 3, Lisbona 1881-88; A. de Pratt, O divino poeta, ensaio critico sobre A. G., Coimbra 1903; T. Braga, Garrett e a sua obra, Lisbona 1906; F. de Figueiredo, G., in Historia da litt. romantica portugueza, Lisbona 1923, pp. 33-81; per la più completa e recente bibliografia: A. Farinelli, Il romanticismo nel mondo latino, Torino 1927, III, pp. 182-183.