ALMEA (fr. almée; sp. almea; ted. Almeh; ingl. almah)
In Egitto, cantatrice distinta, che viene invitata a cantare nelle case signorili in occasione di matrimonî e d'altre feste famigliari. Il vocabolo è stato importato e diffuso in Europa dai Francesi della spedizione di Napoleone Bonaparte in Egitto (1798-1801): erroneamente fu esteso nel secolo scorso da alcuni viaggiatori anche alle danzatrici, o, peggio ancora, applicato alle danzatrici dell'Algeria. Esso deriva dall'arabo ‛ā́limah (in dialetto egiziano ‛ālma od ‛ālme, al plurale ‛āwālim), che significa " (donna) sapiente, istruita" e si applica in Egitto appunto a donna bene istruita nel canto. Questo significato tende ormai a scomparire in Egitto.
Bibl.: Oltre a tutti i libri di viaggio in Egitto, Edw. W. Lane, An account of the manners and customs of the modern Egyptians, Londra 1836 (con numerose edizioni posteriori, di cui la fondamentale è la 3ª, 1842).