ALMANNO d'Hautvilliers
Visse nel sec. IX, nel monastero dal quale tolse il nome, nella diocesi di Reims. Fin dai primi studî si mostrò sì erudito, che n'ebbe riputazione singolare di scienza e fu chiamato il sapiente. Già provetto negli anni, fu da Incmaro inviato in una diocesi lontana, forse a Besançon, non si sa con quale missione; e pare ivi conducesse vita profana e dedita agli affari, sicché ne fu richiamato. Nell'868 era di nuovo ad Hautvilliers, pentito di qualche trascorso e intento a far penitenza. Il desiderio d'avanzare nella pietà e nell'ascetismo gli fece perfino disprezzare l'eleganza dello stile e la uurezza grammaticale, come scrisse, per amore della verità. Così, occupato nel comporre le sue varie opere, visse fino all'882. Almanno fu agiografo insigne, che, allontanandosi dall'encomio tradizionale delle virtù dei santi volle rintracciarne la storia ne' documenti. Ci restano di lui le vite di S. Sindolfo, di S. Elena, di S. Nivardo e di S. Memmio, che si riferiscono a ricordi della diocesi di Reims o per ragione di permanenza delle persone o per la traslazione de' loro corpi. Sigeberto di Gembloux gli attribuisce anche la vita di S. Bercario e le Lamentationes sulle devastazioni dei Normanni; ma son forse scritti posteriori.
Bibl.: Sigeberto di Gembloux, De scriptoribus eccles., c. XCVIII; Histoire littéraire de la France, V, Parigi 1733, p. 618 e segg.