ALMADÉN (A. T., 39-40)
Città della Spagna, 78 km. a SO. di Ciudad Real, alla cui provincia appartiene come capoluogo di mandamento. Trae nome dall'arabo al-ma‛din, "miniera" (più esattamente ma‛din az-zāwūq, o "miniera di mercurio", come in spagnuolo Almadén del azogue), ma le ricche miniere di mercurio del suo territorio erano conosciute da tempo antichissimo, certo dai Romani, che la chiamavano coll'antico nome, probabilmente celtico, di Sisapon. Il minerale, che si trova nei giacimenti di scisti quarzosi del Siluriano, così allo stato puro (azogue virgen), come, in maggior misura, sotto forma di solfuro rosso (cinabro), è ben lungi dall'essere prossimo all'esaurimento, ché la sua quantità e ricchezza, al contrario di quanto avviene altrove, sembrano farsi maggiori coll'aumentare della profondità (attualmente i cunicoli scendono ad oltre 400 m. dal punto d'imbocco). Almadén fornisce da sola quasi tutta la produzione spagnuola di mercurio (altre miniere, ma pressoché trascurabili, sono nella provincia di Granada), che impiega circa duemila operai e segnò, nel 1925, 22.593 tonnellate metriche di minerale di mercurio (il minerale impuro contiene dal 6,50 al 7,20% di mercurio), dalle quali si estrassero 899 tonnellate di metallo puro, pari ad un valore di circa 8½ milioni di pesetas. Per questo prodotto la Spagna viene ora immediatamente dopo l'Italia.
L'estrazione, che con ogni probabilità deve essere stata non trascurabile fino dal periodo preromano, ebbe energico sviluppo durante il sec. XVI, quando si cominciò ad usare il mercurio per ottenere l'argento dai minerali argentiferi trovati in America. Durante il primo venticinquennio del Cinquecento le miniere vennero direttamente gestite dallo stato. Poiché la prova sortì cattivo esito, si ricorse all'opera dei Fugger di Augusta, che tennero lc miniere fino al 1645. Nei primi del Settecento fu creata un'apposita Junta de Azogue, a metà del secolo furono chiamati ingegneri dall'estero (Germania). Oggi l'industria è sostanzialmente sotto il controllo del capitale inglese.
Il centro abitato sorge a 568 m. d'altezza, sulla destra della Valdeazogues, che affluisce allo Zujar; è di costruzione recente e non presenta alcun edificio di interesse artistico. Il suo sviluppo nell'ultimo secolo è stato assai modesto; presentemente il comune, di cui fanno parte le frazioni di Penarrubia e di Valle de Juan Gill, conta appena 9000 ab., quasi tutti dediti all'industria mineraria. Le comunicazioni ferroviarie hanno luogo attraverso le stazioni di Chillón e di Almadenejos (sulla linea che da Badajoz va a Valdepeñas), rispettivamente a 6 ed a 10 km. da Almadén.