ALLUMIERE (A. T., 24-25-26)
Paese della provincia di Roma, circondario di Civitavecchia, situato a 500-525 m. sul fianco meridionale, spianato a guisa di terrazzo, del M. delle Grazie (gruppo dei Ceriti), a 4 km. da Tolfa. Deve il suo nome alle cave di allume, scoperte nel 1462, sotto il pontificato di Pio II, da Giovanni di Castro, che vi richiamarono subito un gruppo di scavatori. Nel 1497 Alessandro VI diede in appalto le cave ad Agostino Chigi, signore della Tolfa, che favorì lo sviluppo dell'estrazione del minerale (allumite), aprendo nuove cave, costruendo edifici, ecc.; allora ebbe origine il villaggio vero e proprio, che era una dipendenza della Tolfa. Lo sfruttamento delle cave andò soggetto a svariate vicende, ma dal principio del sec. XIX decadde sempre più, man mano che l'allume veniva sostituito nelle industrie da altri agenti chimici. Il governo italiano cedette le cave a una società francese, che istituì una raffineria a Civitavecchia; ad essa subentrò poi la Società dell'allume romano.
Il paese, che aveva 1429 ab. nel 1853, 2431 nel 1881, e 3102 nel 1901, ha visto poi diminuire lievemente la popolazione, che è oggi di 3037 ab. Il vasto comune (93,5 kmq.) comprende anche i due piccoli centri di Bianca e Cavevecchie. Il territorio è occupato per poco meno della metà da macchie e da boschi, in mezzo a cui si aprono le cave stesse; per più di un terzo è occupato da seminativi (cereali). Notevole, nei dintorni, la sorgente acidulo-ferruginosa detta del Campaccio.
Allumiere ha una stazione sulla linea ferrata Civitavecchia-Orte ed è collegato da servizio automobilistico alla Tolfa ed a Civitavecchia.