ALLORO (dal lat. laurus; lat. scient. Laurus nobilis L.; fr. laurier; sp. laurel; ted. Lorbeer; ingl. laurel)
È un albero della famiglia delle Lauracee, elevato, che può giungere fino a 15 metri di altezza, con rami alquanto flessibili, e foglie numerose, alterne, persistenti, penninervie, senza stipole, coriacee, ondulate al margine, glabre, verdi scure: porta fiori dioici, bianco-giallognoli, in glomeruli ascellari, più brevi delle foglie; ha per frutti drupe ellittiche, della grossezza circa di un'oliva, nere a maturità, con embrione a grossi cotiledoni carnosi. Se ne trovano impronte nei depositi terziarî di tutta Europa, contemporanei all'Elephas antiquus: poi pare che venisse a sparire dall'Europa, persistendo nelle regioni vicine al Caucaso, e lasciando una forma affine nelle Isole Canarie. In epoche storiche fu riportato dall'Asia minore in Grecia e in Italia, ove si è andato naturalizzando, disseminato dagli uccelli. Si coltiva sovente nei giardini, non lontani dal mare, e preferisce terreni freschi e umidi; si moltiplica per talea e per seme; si usa sovente foggiarlo ad alberello globoso, mediante efficaci potature, per decorazione dei pubblici ritrovi. L'alloro era tenuto in grande onore dagli antichi, come simbolo della sapienza e della gloria; era sacro ad Apollo (v. dafne), e i Greci ne incoronavano i vincitori dei giochi pitici. Si usava nel culto religioso e se ne coltivavano boschetti vicino ai santuarî e ai luoghi di espiazione e di purificazione: forse per questo si riteneva atto a preservare dal fulmine chi ne portasse sulla persona. I Romani usavano incoronarne i trionfatori. La corona d'alloro fu poi riserbata ai poeti; e servì come speciale segno d'onore in accademie e università (v. laurea e baccalaureato).
In medicina si usa l'infuso delle foglie come carminativo e sudorifero; popolarmente si applicano le foglie peste sulle punture delle api e delle vespe, per mitigarne il dolore. Dalle drupe mature si estrae, per pressione a caldo, un olio verde, pesante, di consistenza butirracea, leggermente grasso e di odore gradevole: viene usato per frizioni stimolanti, ed entra nella composizione del balsamo del Fioravanti. In culinaria l'alloro serve per condire l'anguilla allo spiedo e i fegatelli. Se ne mette qualche foglia nello strutto, per preservarlo dall'irrancidire.