ALLOGGIAMENTO militare (fr. logement; sp. alojamiento; ted. Einquartierung; ingl. lodging)
In tempo di pace le truppe sono normalmente alloggiate in appositi edifici detti caserme, in genere costruiti per lo scopo speciale cui sono adibiti e comprendenti uffici per i comandi, camerate per gli uomini, scuderie per i quadrupedi, magazzini per i materiali di dotazione, e poi sale di ritrovo, infermerie, cucine, prigioni, ecc. Nelle caserme, almeno nelle più moderne, vi è sempre un vasto cortile che serve per le riunioni; o "adunate", della truppa in armi.
Particolari caratteristiche, meritevoli di più ampio esame, presenta l'alloggiamento militare per le truppe in guerra, che per analogia viene usato anche in tempo di pace in occasione di campi estivi, manovre di grandi unità, ecc. Si distinguono tre modi di alloggiare le truppe: accantonamento, accampamento, addiaccio.
Accantonamento. - Le truppe si dicono accantonate allorché vengono ricoverate in fabbricati di ogni genere, che comunque permettano di tenere al coperto uomini e quadrupedi. È la forma di alloggiamento che meglio assicura il benessere del soldato; in quanto questi, al riparo da ogni sorta di intemperie, può bene riposare, custodire le sue armi, provvedere alla regolare preparazione degli alimenti e meglio sfuggire all'osservazione del nemico, anche se fatta con mezzi aerei. L'accantonamento obbliga però a frazionare le truppe e a disporle in numerosi caseggiati, il che nuoce alla saldezza dei vincoli organici, rende più difficile la sorveglianza e quindi il mantenimento della disciplina, più lunghe e laboriose le radunate, più complicato il servizio di sicurezza. Inoltre in questa forma di alloggiamento la scelta del luogo di stazione, anziché dettata solo dalle esigenze tattiche della situazione di guerra, resta subordinata alla disponibilità e ubicazione degli abitati e al loro raggruppamento; il che può indurre talvolta ad allontanare soverchiamente le truppe dalla direttrice di marcia, con danno del razionale dispositivo di guerra, e obbligare reparti che abbiano già lungamente marciato durante il giorno, e che dovranno poi l'indomani riprendere il movimento, ad aggiungere al percorso compiuto o da compiere, lungo la direttrice di marcia, quello necessario per portarsi dalla direttrice stessa alla località di accantonamento e viceversa. Se poi l'aviazione nemica riesca ad accertare l'esistenza di accantonamenti in date località, col bombardamento di queste può arrecare maggiori danni che in ogni altra forma di alloggiamento.
Le caratteristiche, favorevoli e contrarie, testé accennate, si accentuano sensibilmente nelle zone montuose. In linea generale, in montagna, essendo più frequenti e sensibili le intemperie, la necessità di trovare buoni accantonamenti per le truppe è più sentita; viceversa essi vi scarseggiano e la scarsità aumenta col crescere dell'altitudine, cioè appunto quando il bisogno è maggiore. A minori altitudini si incontrano ancora paesi, borgate, gruppi di case che è possibile utilizzare per bene alloggiare le truppe, pur con sensibile frazionamento di esse; nelle più alte valli o nelle dorsali non s'incontrano che pochi ricoveri, rifugio di montanari nell'epoca dei pascoli o espressamente costruiti da società sportive, tutti di limitata capacità. A questo stato di cose rimediano, ma solo in piccola parte, le amministrazioni militari col costruire speciali baraccamenti in quelle località che in caso di operazioni di guerra potranno assumere maggiore importanza.
Precauzioni comuni agli accantonamenti di qualunque specie sono: assicurarsi che essi siano forniti di acqua potabile e regolarne l'uso, specialmente se promiscuo con gli abitanti; fissare un luogo di radunata per le truppe, sempre innanzi agli alloggiamenti, verso il nemico, e stabilire l'itinerario che ciascun riparto deve seguire per recarvisi; prendere disposizioni contro gli incendî; prescrivere che nell'interno e nelle vicinanze degli accantonamenti siano evitati o nella maggiore misura possibile ridotti i movimenti, soprattutto di carreggio, che richiamino l'attenzione degli aerei nemici.
Come dato per stabilire la capacità di accantonamento si può ritenere che negli abitati può comodamente alloggiare un numero di uomini pari a quello della popolazione; progressivamente diminuendo le comodità, è possibile arrivare sino al quadruplo della popolazione. Quando non vi sia modo di accantonare tutta una unità di guerra, agli elementi che la compongono si dà la precedenza nel seguente ordine: servizî di sanità; comandi; servizî di sussistenza; armi a cavallo; armi a piedi.
Accampamento. - È quella forma di alloggiamento in cui gli uomini stazionano sotto apposite tende di cui sono dotati, mentre i quadrupedi e i carreggi restano parcati all'aperto. Questa forma ha, può dirsi, vantaggi e svantaggi perfettamente opposti a quelli accennati per gli accantonamenti: riparo dalle intemperie scarso per gli uomini, nullo per i quadrupedi e i materiali; facile la visibilità e quindi il riconoscimento dall'alto, a meno di speciali precauzioni per il mascheramento; in compenso, maggiore libertà di scelta della zona in cui alloggiare la truppa, possibilità di tenere questa riunita, sottomano, di rispettarne i vincoli organici e tattici, di riunirla rapidamente in caso di allarmi. Anche i servizî di polizia, di sicurezza, d' igiene risultano negli accampamenti assai semplificati in confronto di quelli necessarî negli accantonamenti. Quali sedi di accampamento è necessario scegliere terreni adatti e cioè: asciutti, possibilmente alberati, a fondo sodo, non troppo ondulati, che abbiano nelle vicinanze acqua buona e abbondante. È bene anche non allontanarsi troppo dalla direttrice di marcia.
Prima dell'avvento dell'arma aerea, gli accampamenti venivano formati con rigidi criterî di allineamento e la copertura all'osservazione nemica era scarsamente curata. Lo sviluppo dell'aeronautica e la facile visibilità dall'alto degli attendamenti hanno ora indotto ad abbandonare ogni criterio di simmetria, a preferire per gli accampamenti il bosco rado ovvero i terreni a filari di alberi, sotto i quali vengono disposte le file di tende. Come dati per la superficie da occupare possono valere i seguenti: 16 mq. per ogni uomo, da 200 a 300 mq. per ogni carro, 350 mq. per ogni vettura di artiglieria.
In montagna la scarsezza o mancanza di abitati rende più sensibile la necessità di ricorrere all'accampamento, mentre esso presenta maggiori inconvenienti igienici che in pianura. Occorrono perciò: cura speciale nella scelta della località, al riparo dai venti; equipaggiamento più abbondante (coperte) e talvolta speciale (sacchi a pelo). In generale, col crescere dell'altitudine aumentano gli svantaggi dell'accampamento, non solo per gli uomini ma anche per i quadrupedi che, non potendo essere ricoverati sotto tende, deperiscono rapidamente pernottando allo scoperto.
In complesso nei nostri terreni piani o collinosi, a clima temperato, l'accampamento può ritenersi la forma di alloggiamento militare più in uso e che ormai è penetrata nelle nostre abitudini e tradizioni. Non possediamo ancora esperienza sufficiente per affermare se essa sarà la più conveniente in guerra di montagna. Nella guerra del 1915-1918 la costante stabilità delle operazioni permise la costruzione di baraccamenti che avevano quasi tutte le caratteristiche degli accantonamenti.
Addiaccio. - È una forma di alloggiamento assai sommaria: gli uomini, riuniti per reparti organici e aventi con sé le armi e l'equipaggiamento, dormono a terra e allo scoperto; quadrupedi e carreggio sono tenuti nelle vicinanze e in modo da poter prontamente muovere. Questo sistema di alloggiamento è il meno redditizio dal punto di vista del benessere delle truppe, ma, per le esigenze militari, il più opportuno. Invero, le condizioni di riposo essendo assai precarie, il vantaggio che ne ricavano uomini e quadrupedi è scarso; viceversa i reparti sono riuniti, perfettamente alla mano dei comandanti, prontamente impiegabili. Lo spazio occorrente per l'addiaccio di un riparto di truppa è ristretto e può ritenersi equivalente a quattro o cinque volte quello che il reparto stesso occupa quando si trovi schierato in ordine chiuso. È ovvio che i terreni per addiaccio debbano possedere in misura ancora maggiore i requisiti di asciuttezza ecc. indicati per quelli ove la truppa accampi. L'addiaccio è la forma di alloggiamento normale per le truppe che sostino sul campo di battaglia; ma non può durare a lungo, specialmente nella cattiva stagione, senza grave danno della salute degli uomini, del loro morale e della buona conservazione delle armi e dell'equipaggiamento; perciò si deve ricorrere ad esso solo quando l'immediata vicinanza del nemico lo imponga.
In montagna poi l'addiaccio è da considerarsi eccezionale assai più che in pianura; e allorché ragioni di guerra rendano indispensabile ricorrere ad esso, come in caso di drappelli che provvedano al servizio di sicurezza, occorre dare agli uomini il cambio con qualche frequenza, fornirli di pelliccia, abbondare nell'alimentazione, distribuire generi di conforto (rhum, tè, caffè, ecc.).
Per concludere, si può dire che, allorquando la lontananza del nemico permetta di dare la preferenza alle ragioni di benessere, la forma più conveniente per alloggiare le truppe sarebbe quella dell'accantonamento. Tuttavia, per il grande sviluppo assunto dagli eserciti, questa forma, specialmente nei paesi a clima temperato come il nostro, è in realtà la meno usata, tranne che per i comandi, per alcuni servizî e per piccole unità speciali. In montagna invece conviene ricorrervi nella misura maggiore possibile consentita dalla scarsità delle risorse in abitati. Con l'avvicinarsi delle truppe al nemico, i criterî tattici, la necessità di tenere alla mano le unità, di conservarne i vincoli organici, di meglio garantirne la sicurezza, rendono preferibile il sistema dell'accampamento. Infine, quando il contatto col nemico sia divenuto assai stretto o quando in una sosta dell'azione si debba pernottare sul campo di battaglia, con possibilità di ripresa del combattimento, bisogna ricorrere per necessità all'addiaccio.
Zona di alloggiamento e modalità per la sua occupazione. - Per una grande unità in marcia è operazione di molta importanza l'accurata scelta della zona di alloggiamento. È ovvio che questa debba trovarsi a cavallo della direttrice di marcia seguita dalla grande unità; di essa bisogna poi determinare la profondità e la larghezza. La profondità della zona di alloggiamento varia a seconda della situazione tattica: in lontananza dal nemico, si possono tenere alloggiamenti piuttosto ampî; avvicinandosi ad esso, occorre raccorciarne la profondità. Alloggiamenti poco profondi significano però marcia più lunga per una parte della colonna, quella verso la coda, che dovrà, avvicinandosi alla tappa, serrare verso la testa, cioè percorrere tanti chilometri in più quanti chilometri in meno ha la profondità di alloggiamento all'arrivo in confronto di quello alla partenza. Si calcola che ad ogni chilometro di minore profondità corrisponda circa ¼ d'ora di maggiore durata del movimento. Però con alloggiamenti poco profondi si hanno maggiori facilità nel funzionamento dei servizî logistici (di sussistenza, di sanità, ecc.).
Anche la larghezza della zona di alloggiamento influisce sulla durata della marcia; più larga è la zona, maggiore è la strada che le truppe debbono percorrere in senso trasversale per defluire dalla direttrice di marcia verso gli alloggiamenti; strada che nel giorno successivo dovranno rifare in senso inverso, per tornare sulla direttrice di marcia. Però esigenze logistiche, come la necessità di utilizzare il maggior numero di abitati, di trovare terreni adatti e una zona più ricca di risorse, possono imporre la necessità di allargarsi. In tal caso conviene inviare più lontano le armi più celeri, ovvero quei reparti che dovranno l'indomani partire per ultimi.
Tutto ciò rivela la necessità che l'assegnazione e la ripartizione della zona di alloggiamento siano fatte, in via gerarchica, da coloro che hanno maggiore conoscenza della situazione di guerra. E così i comandi di armata ripartiranno le zone di alloggiamento tra i corpi di armata; questi a loro volta tra le divisioni. La ripartizione deve essere accuratamente definita ad evitare contestazioni. Nella zona di ciascun corpo d'armata le divisioni possono disporsi affiancate o una dietro l'altra. Il primo sistema è preferibile per ragioni tattiche, il secondo per ragioni logistiche, in quanto i servizî vi si svolgono meglio e la ripresa del movimento è più facile.
Verso il centro della zona di alloggiamento di ogni grande unità si stabilisce, in genere, la sede del rispettivo comando, in località appartata ma che possa disporre di facili comunicazioni. Ciò agevola l'affluenza delle notizie e la diramazione degli ordini, ossia il funzionamento del comando. Dovranno però essere prese speciali precauzioni allo scopo di impedirne l'avvistamento per parte degli aerei nemici: oscuramento di luci, divieto di agglomeramento di uomini e quadrupedi, occultamento di mezzi di trasporto, ecc.
La grande unità cui compete la ripartizione degli alloggiamenti tra le truppe è la divisione. Essa vi provvede con apposito ordine per l'occupazione degli alloggiamenti, che in genere è rappresentato da un semplice schizzo del terreno, con note, nel quale è delimitato il perimetro assegnato ad ogni reggimento o reparto autonomo e indicata la località di radunata delle truppe in caso di allarmi e le strade per accedervi. Se la situazione tattica lo consente, la divisione si fa precedere sul posto da forieri di alloggiamento, che sono, in massima: un ufficiale di stato maggiore e uno di commissariato, per il comando della divisione; un ufficiale e qualche militare di truppa per ogni reggimento o riparto autonomo. L'ufficiale di stato maggiore riconosce la zona nel suo complesso, indica ai forieri gli spazi assegnati ai rispettivi reggimenti, dà disposizioni per la defluenza delle truppe, all'arrivo, dalla direttrice di marcia verso gli alloggiamenti, stabilisce norme igieniche, norme per l'utilizzazione delle risorse locali, per la polizia, di sicurezza, ecc. L'ufficiale commissario accerta intanto l'entità delle risorse locali, specialmente in foraggio e legna e, se necessario, ne predispone l'incetta. Particolare importanza hanno le disponibilità di paglia per la giacitura di uomini e quadrupedi, di legna per la cottura del rancio, di acqua per l'abbeverata di uomini e quadrupedi e anche per i bisogni delle cucine e per lavare. Le fonti di acqua debbono essere riconosciute potabili, valutate nella loro potenzialità, ripartite equamente e severamente vigilate.
Specialmente per alloggiamenti di qualche durata o che debbano essere successivamente occupati da unità che si susseguono, hanno molta importanza le prescrizioni igieniche (costruzione e interramento di latrine, precauzioni per la macellazione del bestiame, e per non inquinare le acque) allo scopo di evitare lo sviluppo di malattie epidemiche e contagiose. Nella guerra odierna occorre anche fare la dovuta parte alle misure per occultare e mascherare gli alloggiamenti all'osservazione dall'alto: non accendere fuochi; cucine in luoghi appartati; quadrupedi e materiali al coperto; tende disseminate e disposte sotto gli alberi; all'apparire degli aerei, immobilità assoluta e porsi in ombra.
Nelle marce in avanti è raccomandato alle truppe di non distruggere i lavori di accampamento, di non bruciare la paglia, di lasciare le tabelle relative alle indicazioni di strade, bivî, ecc.; ciò per facilitare l'occupazione degli alloggiamenti alle truppe che eventualmente seguono. Nelle marce in ritirata, invece, conviene distruggere tutto e non lasciare indicazioni di sorta che possano servire al nemico per appurare l'entità delle truppe che hanno alloggiato in una data località, i movimenti da esse compiuti, ecc.