ALLETTAMENTO
. Il termine è particolarmente usato per le biade, frumento soprattutto, che sotto l'azione dei venti e delle piogge vengono travolte e piegate uniformemente nello stesso senso o a vortice. Se la coltura alletta nell'ultimo periodo del suo ciclo e quindi a maturanza del granello più o meno bene avviata, il danno è relativamente lieve; anzi, poiché la pianta può curvarsi sotto il peso delle proprie spiche, la vecchia agricoltura ha tramandato il detto: "grano allettato, agricoltore in piedi". I pericoli e le conseguenze sono invece gravi se i grani vengono travoltí dall'uragano nel periodo che accompagna o precede la fioritura, nel quale caso il raccolto può risultare dimezzato o ridotto persino a un terzo del normale, anche perché le piante possono essere violentemente colpite dalle ruggini e soffocate dalle malerbe. Con il perfezionarsi e l'intensificarsi dell'agricoltura sotto lo stimolo dell'aspirazione a conseguire sempre più alte produzioni, si aggrava la possibilità degli allettamenti precoci, considerato che la coltura è manifestamente tanto più esposta ai rischi quanto maggiore è il suo rigoglio vegetativo. Un'equilibrata alimentazione (a base di fosfati e potassa), la semina a righe, la zappatura e rincalzatura giungono, se non a evitare gli allettamenti, a mitigarne gli effetti; ma il problema non può nella grande pratica vedersi radicalmente risolto se non attraverso l'adozione di varietà cosiddette inallettabili. Tra i grani a stelo rigido o semirigido, e perciò più resistenti all'azione del vento, sono più apprezzati in Italia l'Inversable Vilmorin, con le razze in esso separate da F. Todaro, e alcuni tipi ottenuti per incrocio da N. Strampelli (v. frumento).