GINSBERG, Allen
Poeta americano, nato a Newark, New Jersey, il 3 giugno 1926. Sguattero, portiere notturno, agente letterario, cronista, recensore, poeta, attore cinematografico, "lo stile e l'aspetto di G., le sue esperienze di marjuana, mescalina e LSD, le oscenità, la prospettiva escatologica" sono spesso riusciti a scandalizzare i benpensanti. Trascorse parte del 1963 in India con P. Orlovsky, fu eletto re del 1° maggio ceco nel 1965, e poco dopo, espulso dalla Cecoslovacchia, in Inghilterra inaugurava una seduta di letture poetiche intonando una Mantra Tibetana. Cantava pure a Berkeley, durante il processo contro i membri del Free speech movement, "per calmare e addolcire l'animo del giudice". G. era, a dire di K. Rexroth, personaggio e poeta quasi convenzionale, finché il clima intellettuale di San Francisco non intervenne a liberarlo.
Nel 1956, la City Light Press pubblicò Howl and other poems, definito lamento jazzistico della generazione beat in cui pulsano ira, spirito di rivolta, oscenità e speranza di redenzione.
Durante il processo a L. Ferlinghetti per aver stampato e diffuso Howl, M. Schorer, critico stimato e professore universitario, sostenne che la scelta poetica di G. per i ritmi e la dizione del parlare quotidiano giustificava interamente la volgarità della lingua. Il processo si concluse con l'assoluzione e Howl divenne un best-seller.
Se il suo primo successo ha contato fortemente sullo shock retorico, nelle poesie successive affiora dapprima e si precisa poi, sempre più sicuramente, la vena di confessione privata e di rievocazione autobiografica di G. qual è esemplificata da Kaddish and other poems (1961), con la rappresentazione mitico-nostalgica della stessa paranoia materna.
Le poesie di Reality sandwiches, pubblicate nel 1963, ma spesso scritte anche prima di Howl, hanno incontrato minor favore di critica. Esse sono state giudicate più buffonesche che satiriche in alcuni casi e troppo pretenziose in altri. In particolare, specie per quanto riguarda gli accenni alla cerchia più intima di G. (Kerouac, Orlovsky, Burroughs), l'esperienza Zen, e i passi più apertamente omosessuali, esse sono apparse esibizionistiche e pubblicitarie.
Altre opere: Empty mirror, San Francisco 1962. Alcune sue poesie sono tradotte in italiano in Poesia degli ultimi americani, a cura di F. Pivano, Milano 1964; Howl e Kaddish sono tradotte, con testo a fronte, in Jukebox all'Idrogeno, a cura di F. Pivano, Milano 1965.
Bibl.: M. L. Rosenthal, The New Poets, American and British poetry since world war II, New York 1967; I. Hassan, Contemporary American literature 1945-72, ivi 1973.