Psicologo cognitivista canadese (Thunder Bay, Ontario, 1925 - Aurora, Ontario, 2016). Tra i primi studiosi della cosiddetta memoria permanente e dei sistemi di immagazzinamento e conseguente reperimento in essa delle informazioni, P. ha in particolare rivolto la sua indagine al ruolo delle immagini mentali e al loro rapporto con forme di codifica di tipo proposizionale.
Dal 1962 al 1992 professore di psicologia all'università del Western Ontario (poi prof. emerito). Nel suo modello della doppia codifica si postulano due strutture distinte della memoria: un sistema delle immagini, che organizza tratti elementari in strutture più complesse, e un sistema verbale, che immagazzina i dati linguistici in strutture ordinate sequenzialmente. I due sistemi possono operare indipendentemente, ciascuno trattando in modo autonomo forme peculiari di informazione, ma presentano anche ampi livelli di sovrapposizione, nel senso che l'attività di un sistema può, per P., generare stimoli per la codifica in una forma diversa degli stessi dati nell'altro sistema. Le ricerche di P. costituirono inizialmente un vero scandalo per la psicologia accademica del finire degli anni Sessanta, ancora fortemente condizionata in senso comportamentista e, conseguentemente, antimentalista. La ricerca successiva di psicologi quali, per es., S. M. Kosslyn, ancorché orientata secondo diverse prospettive, deve molto all'ottica metodologica e teorica aperta da Paivio. Tra le opere: Imagery and verbal processes (1971); The psychology of language (in coll. con I. Begg, 1981); Mental representations. A dual coding approach (1986); Images in mind. The evolution of a theory (1991); Mind and its evolution (2006).