ALKIO, Santeri (Alessandro), pseudonimo di Aleksanteri Filander
Scrittore finlandese, nato il 17 giugno 1862 a Laihia presso Wasa nell'Ostrobotnia, dove il padre faceva il sarto e poi il mercante di campagna, appartiene al cospicuo gruppo di autori contadini, il cui primo rappresentante fu Pietari (Pietro) Päivärinta. La sua attività di cittadino e di scrittore è dedicata al miglioramento intellettuale e morale delle classi più umili, specialmente dei giovani. In una serie di novelle e romanzi ne dipinge, con profondità psicologica ed evidenza realistica, le miserie, le sofferenze, le triste passioni e insieme le aspirazioni al bene e il conforto della fede. In Teerelän perhe (La famiglia di T., 1887) descrive la vita de' suoi compaesani; in Eeva (Eva, 1888) analizza finemente l'influsso dell'ambiente domestico sui sentimenti di una donna del popolo; nell'ampio romanzo, considerato il suo capolavoro, in due parti: Puukkojunkkarit (Gli eroi del coltello, 1884) e Murtavia voimia (Forze che spezzano, 1896), ritrae il periodo di criminali violenze che infierì nell'Ostrobotnia meridionale verso la metà dell'Ottocento e l'efficacia purificatrice del pietismo, specialmente nell'anno della terribile carestia (1867); in Palvelusväkeä (Gente di servizio, 1904), di spiccata tendenza socialistica, auspica il tempo in cui tra padroni e servi saranno stabilite relazioni di benevolenza e d'amicizia, e questi dovranno a quelli la loro educazione, istruzione e miglioramento morale. Oltre a queste opere maggiori, dobbiamo ad Alkio una serie di racconti e novelle di simili tendenze riformatrici e umanitarie: Aikamme kuvia (Figure dei nostri tempi, 1889-91); Kylistä, kodeistä ja vainioilta (Da villaggi, case e campi, 1894); più profonda e artistica, la novella Mennyt (Perduto, 1882).