ALISEI (forse dal fr. aliser "rendere liscio, uniforme"; fr. alizés; sp. alisios; ted. Passatwinde; ingl. trade-winds)
Venti regolari che dominano nelle regioni tropicali e più precisamente nella zona terrestre compresa fra 30° di latitudine settentrionale e 30° di latitudine meridionale.
Fino dal tempo dei primi viaggi di navigazione attraverso l'Atlantico era stata notata una straordinaria persistenza di venti provenienti da NE. nella parte dell'oceano compresa tra l'equatore e 30° di latitudine Nord. I marinai, naturalmente portati all'osservazione accurata di tutti i fenomeni meteorologici, fissarono la loro attenzione sul fatto tanto interessante, e si diedero a raccogliere e registrare osservazioni. Avvenne così che nel corso dei secoli XVI e XVII le cognizioni sui venti dominanti negli oceani si andarono arricchendo, tanto che nel 1686 il celebre astronomo inglese Halley poteva pubblicare una carta degli alisei insieme con una sua teoria sull'origine di tali venti. In seguito le cognizioni in argomento si andarono via via allargando, e raggiunsero un notevole grado di perfezione, specialmente in virtù delle ricerche condotte con metodo scientifico nelle campagne oceanografiche.
In una zona compresa approssimativamente tra 30° di latitudine N. e 30° di latitudine S. spirano venti regolari, costanti in direzione da NE. a SO. nell'emisfero boreale e da SE. verso NO. nell'emisfero australe. Sono questi gli alisei propriamente detti, i quali si presentano con particolare uniformità sopra le superficie oceaniche, mentre non sono sempre facilmente riconoscibili sopra i continenti, dove azioni termiche e azioni dinamiche diverse ne disturbano il corso.
L'aliseo di NE. è separato da quello di SE. da una fascia equatoriale di venti deboli e di calme. Così pure una fascia di calme (tropicali) separa ciascuna zona di alisei dalla rispettiva zona temperata, nella quale prevalgono i venti con componente occidentale.
La fascia di calma equatoriale, che ha uno spessore medio di circa 4°, non ha la sua linea mediana in corrispondenza all'equatore geografico, ma è spostata verso N., in modo da non penetrare mai nell'emisfero meridionale. Ciò dipende dal fatto che tutto il sistema di venti e di calme ha come causa prima la distribuzione del calore sulla superficie terrestre, e che perciò la posizione della zona di calma equatoriale non corrisponde all'equatore geografico, ma all'equatore termico, il quale è spostato verso N. rispetto al primo.
E come la distribuzione del calore sulla terra subisce una notevole oscillazione annua, così tutto il sistema degli alisei e delle calme va ad occupare regioni diverse nelle varie stagioni, seguendo, sebbene con ritardo, il movimento di declinazione del sole. Così, per esempio, sull'Atlantico, nel mese di marzo, l'aliseo di NE. si estende da 3° a 26° di lat. N., e la zona delle calme si trova tra l'equatore e 3° di lat. N.; nel mese di settembre, tanto le calme quanto l'aliseo vengono a dominare su regioni più settentrionali e cioè da 0° a 10° di latitudine N. le calme; da 10° a 35° gli alisei. Analoghe oscillazioni si riscontrano nel Pacifico.
Degli oceani quello che presenta la maggiore regolarità nella distribuzione dei venti e delle calme è l'Atlantico; nel Pacifico, e specialmente nella sua parte occidentale, si notano delle irregolarità e delle variazioni periodiche di venti, che sono dovute alle fortissime differenze di temperatura che si stabiliscono tra superficie continentale e superficie oceanica nelle zone tropicali. Ancora maggiori sono i perturbamenti che tali differenze determinano nel regime dei venti della parte settentrionale dell'Oceano Indiano.
In quest'ultimo si osserva un fatto interessante, che del resto si verifica in forma meno cospicua anche negli altri oceani. Durante l'inverno dell'emisfero settentrionale l'aliseo di NE. supera l'equatore e si spinge a 10° di latitudine S., dove, sotto l'azione della forza deviatrice della rotazione terrestre (che nell'emisfero meridionale ha senso contrario a quello secondo il quale agisce nell'altro emisfero), diventa vento di N. e di NO. Al contrario, durante l'estate boreale, è l'aliseo di SE. che invade parte della zona tropicale settentrionale, diventando vento di S. a basse latitudini e di SO. a latitudini più elevate.
Per quanto riguarda la direzione e la velocità degli alisei, si può dire che esse variano in modo sensibile da luogo a luogo e anche da stagione a stagione in un medesimo punto; ma si tratta sempre di oscillazioni piccole relativamente a quelle che sono presentate dai venti delle zone extratropicali. Si può ritenere che nell'Atlantico la velocità media sia di circa 6 metri al secondo; essa è maggiore per l'aliseo di SE. che per quello di NE., e presenta, in ciascuno degli emisferi, un massimo verso la fine dell'inverno e un minimo alla fine dell'estate.