Vedi ALIFE dell'anno: 1958 - 1994
ALIFE (Allĭfae)
Cittadina della Campania ai piedi del Matese.
L'abitato moderno sorge sul luogo dell'antico centro di origine sannitica. Fu conquistato dai Romani nel 310 a. C., occupato da Annibale nella seconda guerra punica; nel I sec. a. C. divenne colonia triumvirale. La diocesi risale forse al IV sec., ma dei vescovi si hanno notizie solo nel V secolo.
Rimangono parti delle mura di cinta in opus incertum che si possono far risalire alla colonia sillana; formano un rettangolo (m 540 × 405) con angoli arrotondati. Le quattro porte si aprono al centro dei lati in relazione con il decumano massimo e il cardine massimo, che costituivano gli assi dell'impianto regolare incrociandosi ad angolo retto, e che si conservano nel tracciato moderno. Anche le vie secondarie seguono una rete regolare, formando un reticolato di rettangoli, larghi m 50, di varia lunghezza.
Le mura hanno restauri di età angioina. Rimangono resti di un piccolo teatro del periodo degli Antonini e di un edificio termale; la necropoli si stendeva nella località Conca d'oro o Croce Santa Maria. La cappella di S. Giovanni, a pianta circolare, sorge sugli avanzi di un sepolcro romano dei Glabrioni.
Bibl: G. F. Trutta, Dissertazioni istoriche delle antichità alifane, Napoli 1776; D. Marrocco, L'antica A., Piedimonte d'Alife 1951; M. E. Blake, Ancient Roman Construction, Richmond 1947, p. 231; F. Castagnoli, Ippodamo di Mileto e l'urbanistica a pianta ortogonale, Roma 1956, p. 83, fig. 48.