PENALBA, Alicia
Scultrice argentina, nata a San Pedro il 9 agosto 1918. Studia pittura e disegno a Buenos Aires, e nel 1948 si stabilisce a Parigi, dove inizia la sua attività nell'ambito della scultura, lavorando per anni nello studio di O. Zadkine. A partire dal 1952 espone al Salon de Mai e alle più importanti rassegne (Réalités Nouvelles, Jeune Sculpture, ecc.). La sua prima personale è alla Galleria du Dragon a Parigi (1957); nel 1961 ottiene il Gran Premio della scultura alla Biennale di San Paolo. Nel 1962 il Museo d'Arte Moderna di Rio de Janeiro le dedica una vasta retrospettiva. Tra le numerose esposizioni: quella al Museo Kröller-Müller (Otterlo 1964); al Musée d'Art moderne de la Ville insieme con W. Lam e Matta (Parigi 1968). Le sue sculture nascono da una serie di temi ricorrenti, tratti da un universo magico e ancestrale, che si riallacciano a quella componente surrealista che sta alla base di molta produzione artistica dell'America latina. I suoi "totem", gli "uccelli" sono assai prossimi al mondo immaginario di Lam, espresso tuttavia attraverso un rigoroso e spoglio linguaggio plastico, e attraverso una costante preoccupazione per una struttura robusta e monumentale. Numerose sono le sue opere eseguite in collaborazione con architetti: fontane, decorazioni di complessi scolastici.
Bibl.: P. Waldberg, Penalba, Parigi 1957; M. Seuphor, Penalba, Amriswil 1960.