ALIBRANDI (o Alibrando), Girolamo, detto Raffaello da Messina
Pittore, nato nel 1470 a Messina e morto verso il 1524, fu scolaro di Salvo d'Antonio e seguace in giovinezza della corrente antonelliana; ma, andato nel continente, si formò una maniera eclettica, lavorando a Venezia sotto l'influsso di Giorgione, a Milano con Leonardo e Cesare da Sesto, a Roma con Raffaello. Risentì anche della scuola ferrarese e specialmente del Mazzolino. Così nella Purificazione del museo di Messina si veggono forme antonelliane e influssi veneti, mentre nell'opera sua più celebrata, la Presentazione al tempio, dipinta per la Confraternita della Candelora a Messina nel 1519 e ora in quel museo, è chiaramente visibile la maniera delle scuole di Raffaello e di Leonardo; la composizione vi è varia di movimento e il disegno gagliardo. Gli si attribuiscono inoltre: in S. Stefano Medio di Messina, la Madonna dei Giardini; in S. Giorgio di Modica, un polittico (1513); nella cattedrale di Lipari, una Addolorata; in S. Maria di Randazzo, una ancona. Il S. Antonio di Adernò, a lui assegnato, secondo il Mauceri è probabilmente di Salvo d'Antonio.
Bibl.: F. Hackert, Mem. dei pittori messinesi, Napoli 1792; A. Muñoz, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, I, Lipsia 1907; E. Mauceri, in Boll. d'arte del ministero della P. I., 1921-22, p. 583.