Uomo politico lituano (n. Paežeriai 1958). Dopo gli studi universitari in Ingegneria ed Economia (1984) e diverse specializzazioni in Tecnologia e Management, si è occupato a lungo della gestione dei beni architettonici e industriali del Comune distrettuale di Vilkaviškis. Nel 1991 ha aderito al Partito socialdemocratico (SDPL) e in seguito ha presieduto la sottocommissione sul Tesoro (1996-2001) e la commissione sui Bilanci e la finanza (2001-04) nel Parlamento della Repubblica lituana. Parlamentare durante la dodicesima e la tredicesima legislatura, è stato nominato ministro prima delle Finanze (carica ricoperta dal 2004 al 2005) e poi dei Trasporti e delle Comunicazioni (2006-08). Dal 2010 è a capo del SDPL e nel 2012 si è candidato alla poltrona di premier: ha proposto un programma basato sull’aumento del salario minimo, su tasse proporzionate al reddito e sulla proposta di ritardare l’adesione della Lituania all’euro. Il Partito socialdemocratico di B. ha ottenuto la maggioranza dei seggi parlamentari nella seconda tornata elettorale (dopo che la prima aveva visto il vantaggio del Partito laburista di V. Uspaskich). L'aggravarsi della crisi economica, congiuntamente a politiche sociali rigide che hanno penalizzato i lavoratori e costretto a emigrazioni di massa e ai numerosi scandali per corruzione che hanno coinvolto membri del governo, hanno però accresciuto il malcontento popolare, ciò che spiega la vittoria al ballottaggio delle elezioni politiche tenutesi nell'ottobre 2016 della coalizione di centrosinistra Unione dei Verdi e dei contadini lituani (LPGU), che ha ottenuto il 21,7% dei consensi, mentre il Partito socialdemocratico del premier ha ricevuto il 14,4% dei voti.